Quando ci accorgiamo che la nostra attitudine nei confronti degli altri ha una qualità negativa e non riusciamo più a dare amore, o che addirittura proviamo una sorta di risentimento o negatività, è tempo di fare qualcosa. Forse ci sentiamo così solo verso determinate persone; oppure verso specifiche categorie; o, magari, verso l’intera umanità.
Quando la nostra mente si inasprisce in tal modo, possiamo addolcirla sviluppando l’empatia verso gli altri. Questo è lo scopo della meditazione dell’amorevole gentilezza, una pratica tradizionalmente usata dai buddisti per coltivare l’attitudine mentale all’amore altruistico e compassionevole. Praticando questa meditazione ogni settimana, o tutte le volte che sentiamo che la nostra empatia ha bisogno di una ricarica, ci alleniamo a essere più pazienti, tolleranti, generosi, indulgenti e gentili.
Una meditazione del cuore
Con la meditazione dell’amorevole gentilezza puoi trasformare i tuoi pensieri negativi in una visione più positiva della vita, che riempie il tuo intero essere, e sperimentare, in questo processo, una sorta di guarigione interiore. Prendi familiarità con l’empatia: la comprensione condivisa di ciò che gli altri stanno vivendo. L’empatia è ciò che distingue la compassione dalla pietà. Mentre la pietà esprime semplicemente un atteggiamento di preoccupazione, la compassione
– più profonda – avvicina alle altrui difficoltà con uno spirito di profonda comprensione
e di perdono di ogni errore
e imperfezione.
Ma c’è molto di più in questa pratica oltre alla comprensione profonda delle difficoltà altrui; significa anche avvicinarsi
e abbracciare le loro gioie,
le conquiste, le qualità e la buona sorte.