Sfida e complessità
Le emozioni possono influire sul processo decisionale in due modi. Potresti considerare favorevolmente un’opportunità perché ti senti in sintonia con la persona che te la sta offrendo; o rifiutare un’altra possibilità perché ti costringerebbe a uscire troppo dalla tua zona sicura. Le sfide tendono a creare un conflitto interiore. Da un lato, possiamo assaporare la prospettiva di espandere noi stessi e di guadagnare consensi; dall’altro lato, possiamo dubitare delle nostre capacità e temere di illuderci. Allontanando le preoccupazioni inutili e rafforzando la nostra autostima, le meditazioni mindfulness possono disinnescare la carica emotiva che accompagna una prova difficile e consentirci di affrontarla con più semplicità.
“Potrei farcela o no, ma perché non provare?”.
Doppia ansia
Nel prendere decisioni, molti di noi cadono in preda a una duplice ansia: ci preoccupiamo non solo degli aspetti negativi delle eventuali opportunità a nostra disposizione, ma anche di non sapere se stiamo prendendo la decisione giusta. Lo stress causato da questa incertezza può permanere anche dopo che la decisione è stata presa, trasformandosi in una domanda a cui spesso non c’è risposta: “Se avessi deciso per B, invece che per A, sarebbe stato meglio?”.
La mindfulness non si occupa di situazioni ipotetiche ed è perciò in grado di dissolvere gran parte della nebbia che avvolge il processo decisionale. Man mano che diventi più radicato e consapevole, accetti che il passato non possa essere modificato. Persino il dispiacere è un inutile spreco di energia mentale; preoccuparsi di non sapere se doversi pentire di aver preso una decisione invece di un’altra lo è doppiamente.