La mindfulness nel lavoro
Il mix di promozione della felicità e dell’efficienza personali si è dimostrato particolarmente attraente per i datori di lavoro, i quali hanno scoperto che introdurre la mindfulness all’interno dell’azienda ha giovato ai dipendenti e a loro stessi. Per i datori di lavoro il guadagno è duplice: la mindfulness migliora le abilità delle persone, rendendole più centrate, più capaci di destreggiarsi tra le priorità, di risolvere problemi, di lavorare in team, di guidare gli altri e di essere creativi. I guadagni sono stati raggiunti soprattutto in termini
di innovazione ed efficienza. Un lavoratore più felice, inoltre, è più produttivo, e questo accresce le probabilità che rimanga nell’azienda e che dimostri lealtà. Anche le business school hanno abbracciato questa pratica. Bill George, ex capo di Medtronic, una società globale di tecnologia medica, e membro del consiglio di amministrazione della banca d’investimenti Goldman Sachs, ha introdotto la mindfulness presso la Harvard Business School nel tentativo di formare leader «consapevoli di sé e autocompassionevoli».
La pubblicazione, nel 2011, di The Three Levels of Leadership,
un nuovo modello di sviluppo professionale del business coach britannico, James Scouller, ha ulteriormente rafforzato il legame tra pratica mindfulness e addestramento alla leadership. Questo modello, che promuove l’autocontrollo della mente, adotta la meditazione mindfulness tra i principali strumenti di sviluppo personale. Oltre che dal mondo degli affari, la mindfulness è stata adottata anche dai governi e nei servizi pubblici. James Scouller ha presentato i suoi metodi ai cadetti di Sandhurst, l’accademia militare in cui vengono addestrati gli ufficiali dell’esercito britannico, e il personale delle forze armate statunitensi beneficia dell’allenamento alla mindfulness nel programma “Coping Strategies”.Nelle carceri, la mindfulness è stata impiegata con buoni risultati per ridurre le ostilità e i disordini tra i detenuti e per rafforzare l’autostima. Nelle scuole, insegnanti e alunni stanno raccogliendo i frutti della mindfulness: alcuni presidi ritengono che il declino delle assemblee religiose abbia creato un vuoto nella vita scolastica – la perdita di un’opportunità quotidiana per riflettere in silenzio – che le sedute di mindfulness possono colmare.