PUNTA I PIEDI

COME IMPARARE A DIRE DI “NO”

Se vuoi essere visto come parte della squadra o come uno che si dà da fare, tracciare confini non è facile, specie se ti mancano tempo ed energie.
In questi casi è fondamentale saper dire di “no”.

Sii preciso: uno studio del 2005 pubblicato sul Journal of Experimental Social Psychology spiega che chi ha la tendenza a parlare in astratto viene percepito come ostile rispetto a chi usa un linguaggio più diretto. La persona a cui dici di no ti guarderà con occhi diversi se le spieghi di preciso perché. 
Fornisci una ragione: gli studi dello psicologo americano Robert Ciardini dimostrano che dare un motivo qualsiasi, perfino poco valido, è meglio di niente. 
Scegli bene le parole: Una ricerca americana del 2011 ha scoperto che un“no” è più convincente di un “non posso”. Certo, non sempre funziona - per esempio, non è una buona idea dire al tuo capo “No, non lo faccio” -, ma in altri contesti, tipo quelli in cui il problema è la pressione sociale, è stato rilevato che un semplice no è sufficientemente assertivo. 
Quindi, invece di rispondere “Non posso spendere soldi senza controllare il mio budget”, prova con “No, non spendo soldi senza controllare il mio budget”, oppure “No, non prendo decisioni di getto quando ci sono di mezzo i soldi”. Dire di no può essere imbarazzante sia per chi lo fa sia per chi lo ascolta, ma con la giusta dose di fiducia in te stesso e di tatto potrai imporre i tuoi confini senza mettere a rischio la relazione.

TEORIA DELLA CORTESIA

Secondo i linguisti Penelope Brown e Stephen C. Levinson esistono quattro modi per comunicare che evitano di minare la reputazione dell’interlocutore. Questa teoria si presta a essere applicata in vari contesti, perfino in caso di rifiuto. Situazioni diverse richiedono diversi tipi di “no”:


Modo di comunicare Esempio Salva la reputazione dell’interlocutore?

On-record (esplicito)

“No, non lo faccio.”

Di solito no.
Ma a mali estremi, estremi rimedi.

Cortesia positiva

“Se me lo chiedessi in questi termini sarebbe meglio.”

Lo scopo è limitare il senso di ostilità percepita dall’ascoltatore - per esempio: cerchi di sembrare amichevole.

Cortesia negativa

“So che sei oberato, ma non potresti aspettare un po’?”

Lo scopo è mostrare rispetto per la “faccia negativa” dell’ascoltatore - per esempio: riconosci il fatto che sia in difficoltà.

Off-record  indiretto)

“Wow, la vedo buia questa settimana!”

Lo scopo è salvare la faccia il più possibile, lasciando cadere un commento prima di dire apertamente di no.

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