UN TUFFO NEL PROFONDO

COMPRENDERE SE STESSI

Nella vita la conoscenza di sé è uno degli aspetti più importanti, ma anche più difficili. Tutti quanti ignoriamo alcuni lati di noi: la buona notizia è che ci sono molti modi per migliorare l’autocoscienza.

Sicuro di volere la verità? 
Conoscere meglio se stessi solleva di solito degli aspetti conflittuali. Da un lato vorremmo un giudizio sincero su quello che siamo, per cui in genere ci affidiamo a parametri oggettivi, come i voti di un esame, le valutazioni del personale, i paragoni con i colleghi o rispetto a nostre prestazioni del passato, e così via. Dall’altro bramiamo invece un giudizio positivo. 
La ricerca ci dimostra che le persone più felici e popolari sono molte volte quelle che si sopravvalutano. Quindi, la maggior parte di noi è in bilico tra desiderare i fatti nudi e crudi e sapere che gli altri ci rispettano riconoscendo le nostre buone intenzioni.

L’EFFETTO DUNNING-KRUGER

Nel loro ormai storico articolo, David Dunning e Justin Kruger, esplorano i limiti della conoscenza che abbiamo di noi stessi, dimostrando che chi non possiede una competenza, di solito, non ne è al corrente, poiché non capisce cosa implichi. Nel loro studio, dopo aver chiesto ai partecipanti di dichiarare le proprie capacità, li hanno sottoposti a una serie di test:


I meno capaci: il 25% dei volontari si reputava in grado di ottenere risultati superiori alla media, ignorando quanto poco ne sapesse in realtà.


Livello inferiore 25%


Le aspettative di chi sta al centro: il 50% si è rivelato più modesto e preciso rispetto al precedente 25%.


Centro 50%


I più capaci: un altro 25% sottostimava leggermente le proprie capacità.


Livello superiore 25%


Dunning e Kruger hanno osservato che le abilità richieste per fare qualcosa e quelle per giudicare il proprio rendimento sono praticamente le stesse. Quindi le persone più capaci sono anche in grado di fare autocritica.

TROVA L’ARGOMENTO

Quando cerchi un feedback (vedi “Cercare feedback utili” a destra), concentrati su una questione o un comportamento alla volta. I commenti qui sotto ne sono un esempio. In questo caso ci si riferisce al livello di equilibrio mentale:


“A detta di John aiuto gli altri a mantenere la calma quando si avvicinano le scadenze.”


“Mia sorella dice che sono la prima persona che chiama quando ha bisogno.”


Interpretazione:
“Sono bravo a gestire la pressione. Mi piace essere affidabile e sapere che gli altri sentono di poter contare su di me.”

CERCARE FEEDBACK UTILI

Per fare una valutazione su noi stessi, occorre essere il più precisi e concreti possibile. 

È meno difficile quando la sfida che affrontiamo è: 

Obiettiva. Prevede una risposta chiara e comprensibile. 

Conosciuta. È utile avere una conoscenza preliminare di come si svolgerà. 

Di bassa difficoltà. Resta sul semplice: se ti è utile, dividila in compiti più brevi. 

Cerca l’opinione degli altri (positiva se possibile, giacché abbiamo la tendenza a enfatizzare le critiche). Uno studio uscito nel 2005 sulla Harvard Business Review suggerisce di: 

Rivolgerti a persone fidate, colleghi, amici o insegnanti, per avere un giudizio sincero sui tuoi punti di forza. Se usi le email potrai conservare e organizzare le risposte. 

Identificare un pattern, un argomento ricorrente che continua a saltare fuori. 

Realizzare un autoritratto. Combina ciò che hanno detto gli altri con il modo in cui ti vedi per mettere a fuoco la versione migliore di te. 

Lavorare sui tuoi punti forti, adeguando progetti e lavoro di conseguenza.

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