Molte religioni raccomandano il perdono. La “psicologia del perdono” ne studia i benefici: nelle circostanze e con l’approccio giusti, perdonare può ridurre molto lo stress.
Il Forgiveness Project
Gli esperimenti del “Forgiveness Project” di Stanford hanno dato un forte impulso alla psicologia del perdono all’inizio di questo secolo. Lo studio ha dimostrato che perdonare fa bene se puoi rispondere “sì” alla domanda: “Riesci a immaginare di cambiare atteggiamento verso la preoccupazione?”.
Se la risposta è sì, prova i passi seguenti:
1 Metti in chiaro come ti senti e spiega alle persone di cui ti fidi ciò che è inaccettabile per te.
2 Cerca di perdonare la persona che ti fatto il torto.
Perdonare fa bene a te in primis, non agli altri.
3 Perdonare qualcuno non significa legittimare il suo comportamento o essergli amico.
4 Ammetti che la tua sofferenza nasce da sentimenti attuali e non dal torto iniziale.
5 Nei picchi di stress prova alcune semplici tecniche come gli esercizi di respirazione (pp. 128-129), l’RMP (pp.130-131) o la mindfulness (pp. 132-135).
6 Accetta di non avere il controllo sulle azioni degli altri. Avere regole su come le cose “dovrebbero essere” è stressante, ma puoi comunque fare del tuo meglio.
7 Identifica gli obiettivi positivi della tua vita. Anziché rimuginare, impiega tempo ed energie per realizzare i tuoi obiettivi.
8 Ricorda il potere di vivere bene per superare sofferenze e lutti. Concentrati sull’amore, la gentilezza e la bellezza del mondo.
9 Cambia la tua storia.
Anziché vittima, sei un vincitore in grado di superare le avversità e imparare dalle esperienze.
Questo approccio si è rivelato efficace anche con persone con profonde ferite e risentimenti personali. Nel 2000 uno studio sulle donne cattoliche e protestanti che avevano perso i propri cari nel conflitto nordirlandese ha rilevato che 6 mesi dopo aver appreso questa tecnica il loro livello di stress era sceso del 50%. I conflitti mondiali presenti e passati dimostrano fin troppo bene che vendicarsi non fa che aumentare la tensione. Non c’è da stupirsi se tra i detti attribuiti al filosofo cinese Confucio c’è anche questo: “Prima di incamminarti sulla via della vendetta, scava due tombe”.
Perdonare non è facile e non devi provarci se ti sembra impossibile. Ma se rabbia e risentimento sono causa di stress, tentare la via del perdono può renderti più forte e felice.
E LA GIUSTIZIA?
Non si può forzare il perdono, e sentirsi obbligati a farlo quando non si è pronti aumenta lo stress. Un articolo americano del 2015 dedicato ai terapeuti che lavorano sulla capacità di perdono dei pazienti, individua alcune regole importanti:
1
Perdonare richiede uno sforzo emotivo. Limitarsi a dire “Ti perdono” non ti farà sentire meglio.
2
Perdonare non significa dimenticare. Puoi perdonare qualcuno pur soffrendo ancora per il torto che ti ha fatto: scopo è riconciliarti con quella sofferenza.
3
Perdonare non significa rinunciare alle conseguenze.Puoi perdonare qualcuno pur considerandolo responsabile, per esempio sporgendo denuncia.
4
Perdonare richiede tempo, non provarci finché non sei pronto.
5
Rabbia e risentimento sono reazioni sane a un torto subito. Il perdono tenta di superarle, ma restano comunque un punto di partenza legittimo e naturale.
STRESS
Diane McIntosh, Jonathan Horowitz
Una guida preziosa per capire cos’è lo stress e imparare ad affrontarlo e trasformarlo in energia positiva in ogni ambito della vita: lavoro, studio, amore, questioni finanziarie, relazioni sociali. Basandosi su ricerche all’avanguardia, questo libro aiuta a identificare le cause di stress nella nostra vita e a liberarci dagli schemi mentali, offrendoci soluzioni pratiche, semplici ed efficaci da applicare ogni giorno.
Diane McIntoshLa dott.ssa McIntosh è assistente clinico universitario presso la Facoltà di Psichiatria dell’Università della British Columbia, Canada. Conduce un’intensa attività clinica privata, oltre a dedicarsi alla formazione di medici connazionali e internazionali, soprattutto nell’ambito dell’appropriatezza prescrittiva in psichiatria. Il suo interesse clinico-scientifico si concentra sui meccanismi neurobiologici del tono dell’umore nei disturbi d’ansia. Fa parte del consiglio direttivo del CANMAT (Canadian Network for Mood and Anxiety Treatments). Tiene anche una rubrica sulla salute mentale per The Huffington Post.
Jonathan HorowitzPsicologo clinico e terapeuta cognitivo certificato, il dott. Horowitz è specializzato nel trattamento dei disturbi d’ansia. Ha contribuito a progetti di ricerca finanziati dal governo canadese nell’ambito dello stress e dell’ansia, dell’abuso di sostanze e in progetti di psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Come clinico ha esperienza decennale nel trattamento dei disturbi d’ansia. È fondatore e direttore del San Francisco Stress and Anxiety Center, che fornisce programmi di gestione dello stress e dell’ansia a individui, coppie e organizzazioni.