Noi uomini siamo esseri sociali, per mantenere la salute mentale e fisica abbiamo bisogno di relazioni interpersonali.
Avere amici e persone che ti sostengono è un ottimo modo per difenderti dallo stress.
Ti capisco
Quando un amico soffre, stiamo male per lui. Uno studio americano del 2013 condotto su soggetti che osservavano un amico o uno sconosciuto subire lievi scariche elettriche ha rilevato che la reazione allo stress variava: lieve quando capitava allo sconosciuto, elevata quando capitava all’amico.
Il cervello non fa distinzione tra pericolo subito o pericolo inflitto a un amico: tendiamo a identificarci completamente.
Sapere che un amico sta male è fonte di stress, eppure sapere che qualcuno ci capisce e che non siamo soli è una potente fonte di consolazione.
Dare-avere
Sapere che gli amici sono lì per noi è di grande conforto, ma anche dare il proprio sostegno aiuta a ridurre lo stress. Uno studio americano del 2015 ha chiesto ai soggetti di tenere un diario per 14 gironi degli eventi stressanti e delle azioni altruiste che compivano per gli altri. Coloro che assumevano comportamenti pro-sociali erano immuni allo stress.
L’idea di dover fare favori agli altri quando ti senti affogare, può sembrare azzardata, ma in realtà si tratta di atteggiamenti pro-sociali minimi come aprire la porta a qualcuno. Perfino piccoli gesti di generosità e cortesia contribuiscono a migliorare l’umore, riducendo lo stress.
Nelle pagine seguenti troverai dei consigli per ottimizzare il sostegno della tua rete sociale.
IN CHE MODO L’AMICIZIA AIUTA?
Gli psicologi propongono due modelli di come il sostegno degli altri ci aiuta a stare meglio:
La “Direct-Effects Hypothesis”.
L’amicizia stimola la salute emotiva e fisica, indipendentemente dalle circostanze.
La “Buffering Hypothesis”.
L’amicizia è più potente quando siamo sotto stress, aiutandoci a creare la distanza psicologica necessaria tra gli eventi e noi.
Il modello che rispecchia le tue cerchie sociali è solo una scelta personale. In entrambi i casi, amici fidati aiutano ad alleviare lo stress.
Scegliere bene
Avere dei buoni amici su cui fare affidamento nei momenti bui è un grande sollievo, ma alcuni di loro possono causare più stress che altro. Se un amico porta nella tua vita più dramma che relax, la professoressa e psichiatra Irene Levine suggerisce di:
✔ Pensarci bene in un momento tranquillo. Le decisioni prese a caldo possono ritorcertisi contro.
Rifletti se chiudere del tutto una relazione o raffreddarla un po’.
✔ Prendere le distanze dalle relazioni meno strette.
Inventa delle scuse per non vedervi, finché non sarà più necessario.
✔ Quando vuoi chiudere una relazione metti per iscritto e ripeti ad alta voce ciò che vuoi dire per arrivare preparato. Evita di addossare la colpa, le persone cambiano e questa decisione è una tua responsabilità.
Questo non significa che devi allontanare qualcuno solo perché ha un problema, sarebbe scortese e avrebbe ripercussioni sul resto dei tuoi amici. Ma con la giusta energia potresti incoraggiare la tua cerchia di amici a essere più positiva (pp. 180-181).
Le amicizie negative richiedono molta energia.
Se un amico è in difficoltà, prova a indirizzarlo verso un atteggiamento positivo.
Le buone amicizie sono fondamentali per la tua salute mentale. Le persone giuste salvaguardano il tuo benessere e sono la tua ancora di salvezza nei periodi di maggiore stress.
TU E IL TUO GRUPPO
Di quanti amici hai bisogno? Averne troppi può essere fonte di stress. Secondo i biologi che studiano il cervello dei primati, il numero di relazioni strette che riusciamo ad avere dipende direttamente dalle capacità mnemoniche: più stretta è la relazione maggiore è la richiesta da parte del cervello. Oltre un certo numero, si rischia di farci sfuggire aspetti importanti del rapporto.
I cinque cerchi qui sotto mostrano il numero massimo di persone che siamo in grado di gestire a seconda del livello di intimità. Una cerchia ristretta di buoni amici può essere sufficiente. Ma se sei un animale sociale e la tua cerchia ti stressa, considera di allontanarti da qualcuno con cui sei meno intimo.
15
Buoni amici: li conosci molto bene e si sono dimostrati disponibili a volte.
50
Amici vari: conoscono qualche aspetto della tua vita lavorativa o familiare, ma non rientrano nella cerchia più stretta e intima.
500
Conoscenti casuali: li conosci abbastanza da tenere una conversazione su aspetti superficiali della tua vita.
1,500
Persone che conosci solo di nome: non sai niente della loro vita personale, ad esempio se hanno figli o no.
5
Amici stretti: sono quelli che conoscono la tua vita personale e ti aiutano in caso di bisogno.
CONTAGIO EMOTIVO
Quando si attraversa un periodo difficile, un amico vale l’altro?
Secondo i ricercatori americani Nicholas Christakis e James Fowler tendiamo ad assorbire l’umore dei nostri amici come in una specie di “contagio emotivo”. In uno studio del 2008 hanno rilevato che:
1 km
Avere un amico felice che abita a 1 km da noi aumenta le nostre possibilità di essere felici del 25%.
3 gradi
Sono 3 i gradi di separazione attraverso cui possiamo essere influenzati dall’umore degli altri:
1 Persona stressata.
2 L’amico ne risente.
3 L’amico dell’amico ne risente.
4 L’amico dell’amico dell’amico ne risente.
Se è un momento difficile, è meglio uscire con gli amici più sereni e ottimisti che con quelli negativi. Nessuno è immune al contagio emotivo, prova a intercettare il mood giusto.
AMICIZIE TOSSICHE
Le amicizie negative aumentano lo stress. La counsellor e ricercatrice Suzanne Deggers-White ha identificato setti tipi di amici da cui guardarsi le spalle:
1Nuove conoscenze che vogliono diventare intimi troppo in fretta.
2Amici che chiamano solo nel momento del bisogno.
3Amici che non tengono conto delle tue preferenze quando fate qualcosa insieme.
4Amici che parlano solo di sé e dei loro interessi.
5Amici che si lamentanoche non ci sei mai.
6Amici che si sentono in competizione con te.
7Amici che non si fanno problemi a chiederti soldi, ma non te li rendono mai.
Voler aiutare i propri amici è normale, ma se ti circondi di persone in grado di “dare e avere” ti sentirai meglio e meno stressato.
STRESS
Diane McIntosh, Jonathan Horowitz
Una guida preziosa per capire cos’è lo stress e imparare ad affrontarlo e trasformarlo in energia positiva in ogni ambito della vita: lavoro, studio, amore, questioni finanziarie, relazioni sociali. Basandosi su ricerche all’avanguardia, questo libro aiuta a identificare le cause di stress nella nostra vita e a liberarci dagli schemi mentali, offrendoci soluzioni pratiche, semplici ed efficaci da applicare ogni giorno.
Diane McIntoshLa dott.ssa McIntosh è assistente clinico universitario presso la Facoltà di Psichiatria dell’Università della British Columbia, Canada. Conduce un’intensa attività clinica privata, oltre a dedicarsi alla formazione di medici connazionali e internazionali, soprattutto nell’ambito dell’appropriatezza prescrittiva in psichiatria. Il suo interesse clinico-scientifico si concentra sui meccanismi neurobiologici del tono dell’umore nei disturbi d’ansia. Fa parte del consiglio direttivo del CANMAT (Canadian Network for Mood and Anxiety Treatments). Tiene anche una rubrica sulla salute mentale per The Huffington Post.
Jonathan HorowitzPsicologo clinico e terapeuta cognitivo certificato, il dott. Horowitz è specializzato nel trattamento dei disturbi d’ansia. Ha contribuito a progetti di ricerca finanziati dal governo canadese nell’ambito dello stress e dell’ansia, dell’abuso di sostanze e in progetti di psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Come clinico ha esperienza decennale nel trattamento dei disturbi d’ansia. È fondatore e direttore del San Francisco Stress and Anxiety Center, che fornisce programmi di gestione dello stress e dell’ansia a individui, coppie e organizzazioni.