2.2 Semeiotica clinica e strumentale

2.2.1 Basi dell’indagine clinica

La vertigine e più in generale il disorientamento spaziale sono spesso le manifestazioni ultime di disordini di funzioni differenti. Pertanto il processo diagnostico è complesso e richiede, oltre ad una notevole esperienza, l’utilizzo ragionato di dati raccolti dall’osservazioni clinica, da specifici test della funzione vestibolare, dalla diagnostica per immagini e da indagini biochimiche.

I principali quesiti che ci si devono preliminarmente porre sono tre, e la risposta a ciascuno di essi determina scelte ed indirizzi fra diversi strumenti diagnostici e terapeutici.

1) differenziare fra funzione normale e anormale

2) individuare topograficamente la disfunzione, cioè differenziare fra sede periferica (labirinto-nervo vestibolare, oculare, muscolare scheletrica) e sede centrale (tronco-cerebellare, encefalo)

3) ricercare le cause della disfunzione, differenziando fra cause che interessano direttamente il sistema vestibolare periferico o centrale (es.: una malattia labirintica, un tumore intra-assiale del troncoencefalo), e cause che lo coinvolgono indirettamente, in risposta a condizioni patologiche di altri organi ed apparati (es.: sindrome ipotensiva, uno stato tossico).


Gli strumenti diagnostici cui più comunemente si ricorre oggi sono i seguenti:

1) storia clinica (caratteri della vertigine)

2) osservazione clinica con ricerca di segni specifici (occhio, postura, movimenti)

3) test della funzione uditiva (soglia, reflessometria stapediale, ABR)

4) test della funzione vestibolare (misure dei movimenti oculari, stimolazioni labirintiche, potenziali miogenici vestibolari)

5) immagini (TAC, RMN)

6) valutazione biochimica (lipidi, glucosio, funzionalità epatica, renale, tiroidea, profilo immunitario, emocoagulazione).


Benché gli specialisti ORL e audiologo siano spesso i primi ad essere interpellati in caso di vertigini, va ricordato che i disordini di equilibrio da cause non labirintiche sono i più frequenti. Ciò implica, dopo che si sia escluso un disordine vestibolare periferico, la necessità di indirizzare il paziente ad altri specialisti per una più fine definizione diagnostica e per una terapia specifica. Internista, neurologo, psichiatra, fisiatra, oculista, sono gli specialisti cui più spesso vengono indirizzati i pazienti con vertigini di origine non labirintica.