2) revisited ucla emotional loneliness scale - questionario sulla gestione emozionale nelle relazioni
(Russell, D., Peplau, L.A., & Cutrona, C.E., 1980)
Obiettivo principale
Misurare la percezione individuale di emozioni negative, quali la solitudine e l’isolamento sociale.
Descrizione
Il test è composto da 20 item.
La modalità di risposta è su scala Lickert a 4 punti che esprimono la frequenza dell’affermazione proposta. 1= Mai, 4= Quasi sempre
Tempi richiesti
15 minuti
Materiali
- Scheda del questionario
- Penna
Metodo
Si consiglia di somministrare il test individualmente, all’interno di una stanza silenziosa, senza fonti di distrazione così da permettere al soggetto testato di riporre la massima attenzione sul compito.
Il professionista descriverà la modalità di compilazione, rimanendo disponibile per eventuali chiarimenti durante il test.
Scoring
Per calcolare il punteggio verranno sommati i valori delle risposte date. Alcuni Item, nella tabella di scoring, hanno i punteggi invertiti per il calcolo (1; 4; 5; 6; 9; 10; 15; 16; 19; 20).
Il punteggio grezzo ottenuto verrà inserito all’interno della Scheda di Valutazione Psicometria della Devianza, dove verrà calcolato in punteggio ponderato, attribuendo 2 punti se il punteggio grezzo è >40.
Note
Il professionista spiegherà al soggetto che le risposte debbano riferirsi alla sua esperienza di vita generale, e non specifica nel contesto carcerario.
Dovrà inoltre specificare che all’interno del test non esistono risposte giuste o sbagliate.
Manuale per l'assessment degli autori di reato sessuale
Guida pratica e test allegati
A cura di: Maura Garombo, Massimo Bartoli, Maria Grazia Cuneo, Martina Orengo, Paola Gatta, Lucilla Urso, Antonella Contarino, Marcello Paltrinieri , Alessandra Agostini Ferretti , Marco Corica, Carlo Rosso
Il Manuale è stato formulato sulla base del Northumbria Programme elaborato da: Gail McGregor, Roger Kennington, Maggie Dodds, Don Grubin del National Probation Service di Newcastle UK.
Il termine risk assessment riassume in letteratura un concetto estremamente complesso ossia la valutazione del rischio di recidiva. Quando i media divulgano, spesso con grande enfasi, le violenze e gli abusi in ambito sessuale, per sentire comune gli unici strumenti di difesa funzionali ad arginare il crimine, i danni e le conseguenti sofferenze sembrano essere la carcerazione o addirittura la castrazione chimica.
Gli aggressori sessuali sono percepiti come individui che, in virtù delle loro azioni antisociali hanno perso il diritto di essere considerati parte della comunità . A ragione di ciò, l’idea di fornire una possibilità di riabilitazione agli aggressori sessuali e cioè qualcosa che ha in sè valore, in genere non risulta accettabile per la sensibilità comune e politica. L’unica spesa tollerabile, oltre la carcerazione, è la cancellazione della sessualità dell’aggressore.
In realtà questo aggressivo nichilismo terapeutico è sorretto dall’errata convinzione che per tali persone non esistano trattamenti efficaci e non sia possibile stilare valutazioni rispetto alla probabilità di recidiva. Tutto ciò costituisce un pregiudizio che ignora i recenti progressi della ricerca e ostacola le sue applicazioni clinico-terapeutiche. Quando si parla di fattori di rischio, si fa riferimento ad eventi o condizioni associate ad un incremento della probabilità di manifestazioni antisociali o delinquenziali che influenzano l’onset o insorgenza antisociale, la frequenza, la prevalenza, la persistenza e la durata di una carriera criminale. Tali fattori, possono strutturare processi psicologici e comportamentali i cui effetti possono manifestar-si in un arco di tempo differente a seconda delle persone, del periodo dello sviluppo e del contesto.