Quick SCID-5. Intervista clinica strutturata per i disturbi del DSM-5. Versione breve. Libro di Janet B. W. Williams e Michael First (2021)
valutazione di personalità
Obiettivo principale
Permette di effettuare una valutazione dei disturbi psicopatologici di tipo categoriale, inteso in termini di presenza o assenza del disturbo, e dimensionale ovvero la gravità del disturbo stesso se presente.
Si sottolinea che la somministrazione del test prevede una specifica formazione del clinico a riguardo e che la sua presenza nel nostro manuale ricorda solo la necessità di effettuare una valutazione della personalità.
Descrizione
La QuickSCID-5 è un’intervista completamente strutturata tratta dall’Intervista Clinica strutturata per i disturbi del DSM-5 (SCID-5) ed è stata elaborata per essere più veloce da somministrare. Le sue origini (come per la SCID II e per la SCID I), risalgono al DSM-III, in particolare quando fu introdotto nel manuale diagnostico il modulo per la valutazione dei disturbi di personalità elaborato da Jeffrey Jonas. La versione definitiva e autonoma della SCID II per il DSM-IV fu pubblicata nel 1997 in America unitamente alla versione computerizzata. Con l’uscita del DSM 5 è stata proposta una versione nuova della SCID, versione aggiornata della precedente intervista clinica. I criteri del DSM-IV presenti nella SCID II per DSM IV sono rimasti invariati nel DSM-5, ma le domande del questionario sono state completamente riviste e ridotte da 119 a 106. Inoltre, è stata aggiunta una modalità per effettuare uno scoring dimensionale diverso dal precedente, rispettando la nuova classificazione presentata in appendice nel nuovo DSM 5.
La SCID-5, come la versione precedente, è una preziosa risorsa per aiutare i clinici e i ricercatori nel supportare diagnosi precise e attendibili dei disturbi di personalità.
È costituita da una struttura a 10 moduli con domande chiuse, che permette all’intervistatore di somministrare solo i moduli d’interesse, sulla base delle informazioni raccolte durante il colloquio clinico o durante la somministrazione delle domande appartenenti al Quadro Generale.
I moduli sono:
Modulo A (Episodi e Disturbi dell’umore)
Modulo B (Screening per i sintomi psicotici)
Modulo C (Disturbi dall’uso di alcol e altre sostanze)
Modulo D (Disturbi d’ansia)
Modulo E (Disturbo ossessivo-compulsivo)
Modulo F (Disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività)
Modulo G (Disturbo da stress post-traumatico)
Modulo H (Disturbi alimentari)
Modulo I (Domande di screening per altri disturbi)
Modulo J (Domande per l’esclusione di disturbi mentali dovuti a un’altra condizione medica e/o disturbi indotti da sostanze/farmaci)
La QuickSCID-5 offre la possibilità di orientarsi partendo da un’intervista strutturata, giungendo ad una codifica altrettanto strutturata delle risposte del soggetto. È inoltre possibile un ampliamento e approfondimento di specifiche aree di interesse.
Metodo
La QuickSCID-5 inizia con un quadro generale facoltativo, che indaga i sintomi attuali e i percorsi di trattamento precedenti, include una valutazione del rischio suicidario attuale e pregresso. L’analisi del quadro generale può essere evitata se l’intervistatore è già a conoscenza delle informazioni indagate in questa sezione (es, dati demografici, storia del disturbo attuale, storia psichiatrica pregressa, problemi medici, ideazione/ comportamenti suicidari).
Successivamente si somministrano i moduli ritenuti necessari. Ogni modulo consiste in una serie di “item diagnostici” che corrispondono agli elementi che compongono le diagnosi individuali del DSM-5. L’intervistatore valuta ciascun item in modo sequenziale, a meno che non gli venga chiesto di passare oltre, cosa che solitamente si verifica quando il disturbo che si sta valutando non rappresenta elemento di interesse per la diagnosi del paziente.
Ciascun item diagnostico si suddivide in:
- Codice Item
- Domande Valutazione
- Codice Item
Tempi richiesti
20 minuti per la compilazione del questionario
60 minuti, variabili a seconda della gravità del paziente e dell’esperienza del somministratore.
Materiali
- schede del questionario
- penna
Note
Il test è edito da Raffaello Cortina Editore e comprende il manuale e dieci interviste.
Manuale per l'assessment degli autori di reato sessuale
Guida pratica e test allegati
A cura di: Maura Garombo, Massimo Bartoli, Maria Grazia Cuneo, Martina Orengo, Paola Gatta, Lucilla Urso, Antonella Contarino, Marcello Paltrinieri , Alessandra Agostini Ferretti , Marco Corica, Carlo Rosso
Il Manuale è stato formulato sulla base del Northumbria Programme elaborato da: Gail McGregor, Roger Kennington, Maggie Dodds, Don Grubin del National Probation Service di Newcastle UK.
Il termine risk assessment riassume in letteratura un concetto estremamente complesso ossia la valutazione del rischio di recidiva. Quando i media divulgano, spesso con grande enfasi, le violenze e gli abusi in ambito sessuale, per sentire comune gli unici strumenti di difesa funzionali ad arginare il crimine, i danni e le conseguenti sofferenze sembrano essere la carcerazione o addirittura la castrazione chimica.
Gli aggressori sessuali sono percepiti come individui che, in virtù delle loro azioni antisociali hanno perso il diritto di essere considerati parte della comunità . A ragione di ciò, l’idea di fornire una possibilità di riabilitazione agli aggressori sessuali e cioè qualcosa che ha in sè valore, in genere non risulta accettabile per la sensibilità comune e politica. L’unica spesa tollerabile, oltre la carcerazione, è la cancellazione della sessualità dell’aggressore.
In realtà questo aggressivo nichilismo terapeutico è sorretto dall’errata convinzione che per tali persone non esistano trattamenti efficaci e non sia possibile stilare valutazioni rispetto alla probabilità di recidiva. Tutto ciò costituisce un pregiudizio che ignora i recenti progressi della ricerca e ostacola le sue applicazioni clinico-terapeutiche. Quando si parla di fattori di rischio, si fa riferimento ad eventi o condizioni associate ad un incremento della probabilità di manifestazioni antisociali o delinquenziali che influenzano l’onset o insorgenza antisociale, la frequenza, la prevalenza, la persistenza e la durata di una carriera criminale. Tali fattori, possono strutturare processi psicologici e comportamentali i cui effetti possono manifestar-si in un arco di tempo differente a seconda delle persone, del periodo dello sviluppo e del contesto.