Obiettivo principale
Indagare la presenza di eventi stressanti e/o traumatici avvenuti durante l’età dello sviluppo all’interno delcontesto familiare.
Indagare la presenza di eventi stressanti e/o traumatici avvenuti durante l’età dello sviluppo all’interno delcontesto familiare.
L’ACE è uno strumento informativo sviluppatosi durante uno studio condotto in California tra il 1995 e il 1998, al fine di fornire analisi precise sull'effetto delle esperienze traumatiche vissute nei primi anni di vita in relazione all'insorgenza di patologie fisiche e mentali, i relativi costi dell'assistenza sanitaria e l'aspettativa di vita.
Il questionario è composto da 10 item a risposta chiusa, dicotomica (“sì” o “no”). Le domande mirano ad analizzare i seguenti indicatori:
Per ogni indicatore presente verrà assegnato un punteggio pari a 1 (risposte “sì”). Lo scopo del questionario è puramente indicativo ma risulta molto utile al fine di individuare le tematiche su cui sarà necessario lavorare durante il trattamento.
10 minuti
Questionario
Si consiglia di somministrare il test individualmente, all’interno di una stanza silenziosa, senza fonti di distrazione così da permettere al soggetto testato di riporre la massima attenzione sul compito.
Il facilitatore descriverà la modalità di compilazione, rimanendo disponibile per eventuali chiarimenti durante il test.
Lo scopo del questionario è puramente indicativo ma risulta molto utile al fine di individuare le tematiche su cui sarà necessario lavorare durante il trattamento. Si attribuisce 1 punto a ogni item con risposta “sì” e il totale è la loro somma.
Il facilitatore dovrà specificare che all’interno del questionario non esistono risposte giuste o sbagliate e che il soggetto deve rispondere facendo riferimento alla sua esperienza di vita prima della maggiore età.
Manuale per l'assessment degli autori di reato sessuale
Guida pratica e test allegati
A cura di: Maura Garombo, Massimo Bartoli, Maria Grazia Cuneo, Martina Orengo, Paola Gatta, Lucilla Urso, Antonella Contarino, Marcello Paltrinieri , Alessandra Agostini Ferretti , Marco Corica, Carlo Rosso
Il Manuale è stato formulato sulla base del Northumbria Programme elaborato da: Gail McGregor, Roger Kennington, Maggie Dodds, Don Grubin del National Probation Service di Newcastle UK.
Il termine risk assessment riassume in letteratura un concetto estremamente complesso ossia la valutazione del rischio di recidiva. Quando i media divulgano, spesso con grande enfasi, le violenze e gli abusi in ambito sessuale, per sentire comune gli unici strumenti di difesa funzionali ad arginare il crimine, i danni e le conseguenti sofferenze sembrano essere la carcerazione o addirittura la castrazione chimica.
Gli aggressori sessuali sono percepiti come individui che, in virtù delle loro azioni antisociali hanno perso il diritto di essere considerati parte della comunità . A ragione di ciò, l’idea di fornire una possibilità di riabilitazione agli aggressori sessuali e cioè qualcosa che ha in sè valore, in genere non risulta accettabile per la sensibilità comune e politica. L’unica spesa tollerabile, oltre la carcerazione, è la cancellazione della sessualità dell’aggressore.
In realtà questo aggressivo nichilismo terapeutico è sorretto dall’errata convinzione che per tali persone non esistano trattamenti efficaci e non sia possibile stilare valutazioni rispetto alla probabilità di recidiva. Tutto ciò costituisce un pregiudizio che ignora i recenti progressi della ricerca e ostacola le sue applicazioni clinico-terapeutiche. Quando si parla di fattori di rischio, si fa riferimento ad eventi o condizioni associate ad un incremento della probabilità di manifestazioni antisociali o delinquenziali che influenzano l’onset o insorgenza antisociale, la frequenza, la prevalenza, la persistenza e la durata di una carriera criminale. Tali fattori, possono strutturare processi psicologici e comportamentali i cui effetti possono manifestar-si in un arco di tempo differente a seconda delle persone, del periodo dello sviluppo e del contesto.