standard progressive matrices (spm) - valutazione di specifici domini cognitivi:
matrici progressive di raven 

(Raven, 1982)

Obiettivo principale

Valutare l’intelligenza fluida, cioè la capacità di pensare in maniera logica e di problem solving in situazione nuove, indipendenti dalle conoscenze acquisite.

Descrizione

Le Matrici progressive di Raven misurano l’intelligenza non verbale. Si tratta di un test culture free, vale a dire che l'esito della valutazione è poco influenzato dalla nazionalità e/o dalla cultura del soggetto. 

Le Matrici sono composte da 60 item, divisi in cinque sezioni (A, B, C, D, E), da 12 item ciascuna e posti in ordine crescente di difficoltà. Al soggetto viene richiesto di completare una serie di figure scegliendo tra le alternative proposte, comprendendone la logica sottostante. Per una descrizione più approfondita si rimanda al manuale Giunti Psychometrics (Picone. L., Orsini, A., Pezzuti, L., 2017).

Tempi richiesti

20-45 minuti

Materiali

- Quaderno delle matrici
- Foglio di scoring

Metodo

È preferibile che la somministrazione del test venga svolta individualmente, all’interno di una stanza silenziosa e con adeguata illuminazione, senza fonti di distrazione così da permettere al soggetto testato di riporre la massima attenzione sul compito. 

Al soggetto viene presentata un’immagine che deve essere completata scegliendo una delle opzioni proposte. 

Il facilitatore descriverà la modalità di compilazione, rimanendo disponibile per eventuali chiarimenti durante il test e si accerterà che venga data risposta ad ogni item.

Scoring

Il foglio di risposta deve essere completato in modo da poter essere corretto rapidamente ed esattamente sovrapponendo la griglia adibita a tale lavoro. Il punteggio finale corrisponde al numero totale delle risposte esatte date dal soggetto. Si può classificare il soggetto secondo il punteggio finale dal lui conseguito nelle seguenti categorie: 

  • gruppo 1 soggetto di intelligenza superiore: se il punteggio finale supera del 95 centile dei soggetti della sua età; 
  • gruppo 2 soggetto di intelligenza nettamente al di sopra della media: se il suo punteggio finale supera o fa parte del 75 centile; 
  • gruppo 3 soggetto di intelligenza media: se il suo punteggio finale è compreso tra il 25 ed il 75 centile; 
  • gruppo 4 soggetto di intelligenza nettamente inferiore alla media: se il suo punteggio finale è inferiore al centile 25 
  • gruppo 5 soggetto debole: se il suo punteggio finale è inferiore al centile 5 del gruppo dei soggetti della sua età.

Note

Il facilitatore deve prendere nota delle risposte date dal soggetto testato sul foglio di scoring. 

Si consiglia la somministrazione individuale del test, poiché permette di evidenziare delle caratteristiche cognitive, quali impulsività nelle risposte, mancanza di concentrazione e scarsa tolleranza alla frustrazione, che sarebbero difficilmente individuabili durante una somministrazione collettiva del test. 

Il punteggio del test può risentire dello stato emotivo del soggetto (es. stato d’ansia).

Manuale per l'assessment degli autori di reato sessuale
Manuale per l'assessment degli autori di reato sessuale
Guida pratica e test allegati
A cura di: Maura Garombo, Massimo Bartoli, Maria Grazia Cuneo, Martina Orengo, Paola Gatta, Lucilla Urso, Antonella Contarino, Marcello Paltrinieri , Alessandra Agostini Ferretti , Marco Corica, Carlo Rosso Il Manuale è stato formulato sulla base del Northumbria Programme elaborato da: Gail McGregor, Roger Kennington, Maggie Dodds, Don Grubin del National Probation Service di Newcastle UK. Il termine risk assessment riassume in letteratura un concetto estremamente complesso ossia la valutazione del rischio di recidiva. Quando i media divulgano, spesso con grande enfasi, le violenze e gli abusi in ambito sessuale, per sentire comune gli unici strumenti di difesa funzionali ad arginare il crimine, i danni e le conseguenti sofferenze sembrano essere la carcerazione o addirittura la castrazione chimica. Gli aggressori sessuali sono percepiti come individui che, in virtù delle loro azioni antisociali hanno perso il diritto di essere considerati parte della comunità . A ragione di ciò, l’idea di fornire una possibilità di riabilitazione agli aggressori sessuali e cioè qualcosa che ha in sè valore, in genere non risulta accettabile per la sensibilità comune e politica. L’unica spesa tollerabile, oltre la carcerazione, è la cancellazione della sessualità dell’aggressore. In realtà questo aggressivo nichilismo terapeutico è sorretto dall’errata convinzione che per tali persone non esistano trattamenti efficaci e non sia possibile stilare valutazioni rispetto alla probabilità di recidiva. Tutto ciò costituisce un pregiudizio che ignora i recenti progressi della ricerca e ostacola le sue applicazioni clinico-terapeutiche. Quando si parla di fattori di rischio, si fa riferimento ad eventi o condizioni associate ad un incremento della probabilità di manifestazioni antisociali o delinquenziali che influenzano l’onset o insorgenza antisociale, la frequenza, la prevalenza, la persistenza e la durata di una carriera criminale. Tali fattori, possono strutturare processi psicologici e comportamentali i cui effetti possono manifestar-si in un arco di tempo differente a seconda delle persone, del periodo dello sviluppo e del contesto.