- Creare una relazione riepilogativa delle valutazioni effettuate
- Fornire al detenuto e all’area educativa una visione globale del profilo del soggetto, nelle varie fasi del trattamento, evidenziandone fattori di rischio e risorse su cui poter investire per il futuro reinserimento sociale del soggetto
Descrizione
Nella relazione verranno inseriti i risultati delle valutazioni effettuate. Verrà, inoltre, fornita un’indicazione relativa alla modalità che il detenuto ha di porsi nei confronti del professionista, del progetto proposto e del gruppo di trattamento stesso. Si cercherà di evidenziare anche il percorso evolutivo o involutivo osservato nei diversi incontri e le prospettive future.
La relazione verrà condivisa con il detenuto affinchè possa essere consapevole del lavoro svolto e di quello che ancora resta da approfondire, e successivamente con l’area educativa della sezione, ai fini di integrarla nelle loro relazioni di sintesi
Tempi richiesti
30 minuti
Materiale
- carta
- penna
Metodo
La relazione viene compilata dai professionisti che hanno partecipato alle varie fasi del percorso, dalla somministrazione della batteria di test al trattamento.
Nella relazione vengono inseriti i punteggi ottenuti a inizio del trattamento, alla fine del trattamento e nel follow up a 6-12 mesi così da poter evidenziare eventuali cambiamenti individuali e nelle capacità relazionali
Note
La relazione finale permette di lasciare traccia del percorso di trattamento effettuato ed è finalizzata a condividere i risultati del percorso con le figure direttamente interessate.
Manuale per l'assessment degli autori di reato sessuale
Guida pratica e test allegati
A cura di: Maura Garombo, Massimo Bartoli, Maria Grazia Cuneo, Martina Orengo, Paola Gatta, Lucilla Urso, Antonella Contarino, Marcello Paltrinieri , Alessandra Agostini Ferretti , Marco Corica, Carlo Rosso
Il Manuale è stato formulato sulla base del Northumbria Programme elaborato da: Gail McGregor, Roger Kennington, Maggie Dodds, Don Grubin del National Probation Service di Newcastle UK.
Il termine risk assessment riassume in letteratura un concetto estremamente complesso ossia la valutazione del rischio di recidiva. Quando i media divulgano, spesso con grande enfasi, le violenze e gli abusi in ambito sessuale, per sentire comune gli unici strumenti di difesa funzionali ad arginare il crimine, i danni e le conseguenti sofferenze sembrano essere la carcerazione o addirittura la castrazione chimica.
Gli aggressori sessuali sono percepiti come individui che, in virtù delle loro azioni antisociali hanno perso il diritto di essere considerati parte della comunità . A ragione di ciò, l’idea di fornire una possibilità di riabilitazione agli aggressori sessuali e cioè qualcosa che ha in sè valore, in genere non risulta accettabile per la sensibilità comune e politica. L’unica spesa tollerabile, oltre la carcerazione, è la cancellazione della sessualità dell’aggressore.
In realtà questo aggressivo nichilismo terapeutico è sorretto dall’errata convinzione che per tali persone non esistano trattamenti efficaci e non sia possibile stilare valutazioni rispetto alla probabilità di recidiva. Tutto ciò costituisce un pregiudizio che ignora i recenti progressi della ricerca e ostacola le sue applicazioni clinico-terapeutiche. Quando si parla di fattori di rischio, si fa riferimento ad eventi o condizioni associate ad un incremento della probabilità di manifestazioni antisociali o delinquenziali che influenzano l’onset o insorgenza antisociale, la frequenza, la prevalenza, la persistenza e la durata di una carriera criminale. Tali fattori, possono strutturare processi psicologici e comportamentali i cui effetti possono manifestar-si in un arco di tempo differente a seconda delle persone, del periodo dello sviluppo e del contesto.