scheda primo colloquio

Obiettivo principale

Raccogliere informazioni riguardanti: vita familiare del soggetto, religione, storia scolastica, storia lavorativa, storia dell’uso di sostanze, storia delle relazioni, storia della vita sessuale, problemi di salute o traumi, descrizione del reato ed eventuali note aggiuntive ritenute utili dal professionista.

Tempi richiesti

50/60 minuti

Materiali

È preferibile l’utilizzo, da parte del professionista, di carta e penna al fine di prendere appunti e di procedere solo successivamente alla compilazione della scheda elettronica, poiché la presenza di un computer potrebbe essere un elemento di disturbo per la buona riuscita del colloquio.

Metodo

Il colloquio deve essere svolto individualmente, all’interno di una stanza silenziosa, senza fonti di distrazione, così da permettere al soggetto di sentirsi accolto e riporre la massima attenzione sul compito.

Note

Il professionista spiega al soggetto di riferirsi alla sua esperienza di vita generale e non specifica del contesto carcerario e condurrà il colloquio seguendo le aree indicate sopra, ridirezionando il soggetto al tema trattato in caso di divagazioni.


Manuale per l'assessment degli autori di reato sessuale
Manuale per l'assessment degli autori di reato sessuale
Guida pratica e test allegati
A cura di: Maura Garombo, Massimo Bartoli, Maria Grazia Cuneo, Martina Orengo, Paola Gatta, Lucilla Urso, Antonella Contarino, Marcello Paltrinieri , Alessandra Agostini Ferretti , Marco Corica, Carlo Rosso Il Manuale è stato formulato sulla base del Northumbria Programme elaborato da: Gail McGregor, Roger Kennington, Maggie Dodds, Don Grubin del National Probation Service di Newcastle UK. Il termine risk assessment riassume in letteratura un concetto estremamente complesso ossia la valutazione del rischio di recidiva. Quando i media divulgano, spesso con grande enfasi, le violenze e gli abusi in ambito sessuale, per sentire comune gli unici strumenti di difesa funzionali ad arginare il crimine, i danni e le conseguenti sofferenze sembrano essere la carcerazione o addirittura la castrazione chimica. Gli aggressori sessuali sono percepiti come individui che, in virtù delle loro azioni antisociali hanno perso il diritto di essere considerati parte della comunità . A ragione di ciò, l’idea di fornire una possibilità di riabilitazione agli aggressori sessuali e cioè qualcosa che ha in sè valore, in genere non risulta accettabile per la sensibilità comune e politica. L’unica spesa tollerabile, oltre la carcerazione, è la cancellazione della sessualità dell’aggressore. In realtà questo aggressivo nichilismo terapeutico è sorretto dall’errata convinzione che per tali persone non esistano trattamenti efficaci e non sia possibile stilare valutazioni rispetto alla probabilità di recidiva. Tutto ciò costituisce un pregiudizio che ignora i recenti progressi della ricerca e ostacola le sue applicazioni clinico-terapeutiche. Quando si parla di fattori di rischio, si fa riferimento ad eventi o condizioni associate ad un incremento della probabilità di manifestazioni antisociali o delinquenziali che influenzano l’onset o insorgenza antisociale, la frequenza, la prevalenza, la persistenza e la durata di una carriera criminale. Tali fattori, possono strutturare processi psicologici e comportamentali i cui effetti possono manifestar-si in un arco di tempo differente a seconda delle persone, del periodo dello sviluppo e del contesto.