Pillole di sessualità
Cosa sanno gli adolescenti sulla sessualità?
Una ricerca esplorativa condotta nel 2020 da Canzi e collaboratori, da un gruppo di ricerca italiano, è riuscita a rispondere a una delle domande che attanagliano gli esperti e i genitori: “quali sono le conoscenze degli adolescenti sul sesso e sulla sessualità?”. Un campione di 1522 ragazzi, tra i 12 e i 18 anni, è stato sottoposto a un questionario online, riguardante la sessualità. Quest’ultimo ha messo in evidenzia l’enorme discrepanza tra la conoscenza percepita dagli adolescenti e quella effettivamente posseduta da quest’ultimi. I dati hanno dimostrato che i ragazzi possiedono poche nozioni e che vivono il sesso senza essere consapevoli delle giuste coordinate. La ricerca ha inoltre rilevato che gli interlocutori privilegiati a cui gli adolescenti si rivolgono per trovare risposte alle loro domande sul sesso sono: internet, gli amici e infine i genitori. Gli adolescenti googlano le proprie curiosità, al fine di trovare delle risposte, che molto spesso risultano essere erronee o poco precise. Quest’ultime alimentano le false credenze e le aspettative sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale che dilagano tra gli adolescenti.
Un dato che colpisce particolarmente è l’elevato tasso di ragazzi sessualmente attivi che attuano condotte a rischio. Quest’ultime spaziano dalla richiesta all’invio di immagini provocanti fino al mancato utilizzo di metodi contraccettivi, che portano con loro conseguenze per la salute e per la vita di chi le mette in atto. I comportamenti a rischio perpetrati dai giovani sono la manifestazione della loro disinformazione.
Qual è il ciclo della risposta sessuale?
La risposta sessuale si articola in diverse fasi, anche se la terminologia che comunemente si utilizza per contraddistinguerle è impropria. Esse sono suddivisioni di campo, momenti, periodi interconnessi l’uno con l’altro. È impossibile decretare quando una fase termina e l’altra inizia, perché il meccanismo della risposta sessuale è ricorsivo.
Molteplici ricercatori, nel corso degli anni, hanno investito la loro vita nello studio della sessualità umana. A partire dal 1954 Masters e Johnson hanno prodotto le prime teorizzazioni scientifiche sul ciclo della risposta sessuale. La Kaplan negli anni ‘70 ha gettato luce e delineato la prima fase della risposta sessuale: il desiderio.
Il desiderio è un meccanismo complesso. Non è possibile delinearne una sorgente, ma è possibile individuarne tante che confluiscono nella sua formazione. Esso nasce da modificazioni neurochimiche del nostro sistema nervoso; modificazioni di neurotrasmettitori e degli assi endocrini che riportano dal corpo le notizie della direzione dell’attività sessuale.
Una delle sorgenti di desiderio più intuitive sono i nostri organi di senso, che colgono i segnali sociali che ci vengono mandati dai nostri conspecifici. Quando i segnali relazionali hanno un contenuto sessuale risultano essere particolarmente interessanti e risuonano in noi.
I segnali biologici, percettivi e sociali, non sono gli unici ad alimentare il desiderio. L’altra grande sorgente di desiderio, che molto spesso non viene presa in considerazione, è il corpo interno. Qualunque percezione e rappresentazione di parti di noi può diventare un forte attivatore di desiderio, un’immagine proiettata sullo schermo della nostra mente, in grado di attivare una componente sessuale. Le fantasie e i desideri sono gli esempi più lampanti di questa sorgente.
Il desiderio può nascere e realizzarsi anche solo grazie a uno di questi segnali, ma quando si presenta sotto forma integrata diventa più impetuoso e più ricco di sfaccettature di dimensioni. Si può dunque affermare che esso sia biologicamente e mentalmente modulato.
La seconda fase del ciclo della risposta sessuale è: l’eccitazione.
La fase dell’eccitamento segue due vie una che parte dal basso verso l’alto ove la stimolazione corporea alimenta il sistema nervoso e l’altra che segue la via inversa partendo dalla mente e si manifesta nel corpo.
Il meccanismo dell’eccitazione si articola di tre componenti:
- Il sistema vascolare → la componente “idraulica”. Essa attraverso l’albero vascolare provvede ad ingorgare gli organi genitali di sangue, riducendo l’afflusso venoso a favore di uno arterioso. Gli organi genitali entrano in “vasocongestione”. Quando il sangue non può essere più contenuto nei corpi cavernosi del pene inizia a fare pressione sulle pareti, questo provoca un aumento di volume e un irrigidimento del pene, fino a costruire un angolo acuto con la parete addominale della pancia. Nelle donne succede la stessa cosa, ma i tessuti che si ingorgano di sangue sono permeabili a differenza di quelli maschili che non lo sono. La permeabilità della mucosa permette al sangue di attraversare parzialmente la vagina e bagnarla con il plasma. Dal punto di vista sessuologico il pene duro e la vagina bagnata sono percezioni che descrivono lo stesso evento.
- L’impianto elettrochimico→ coinvolge il Sistema Nervoso. La modificazione dell’afflusso di sangue è regolata dal sistema nervoso, che mandando i segnali agli organi coinvolti permette le modificazioni fisiologiche necessarie.
- La componente chimica →interessa gli assi endocrini, la produzione di ormoni sessuali, i neurotrasmettitori e i tessuti coinvolti.
L’eccitazione arriva in pochi secondi e i tempi di reazione sono simili tra uomo e donna. Vi è una piccola differenza nella curva dell’eccitazione: quella femminile ha una minor pendenza e risulta essere più “dolce”, quella maschile invece più “brusca”.
La terza fase della risposta sessuale è: l’orgasmo. Esso è un’attività neuromuscolare psico-fisiologica che coinvolge alcuni muscoli degli organi genitali, che a seguito di un impulso, che origina dal cervello, iniziano a contrarsi producendo una sensazione di piacere. Esso è accompagnato da complesse variazioni da un punto di vista neurovegetativo, somatico e neuroendocrino.
L’orgasmo è un’esperienza puntuale nel tempo, che corrisponde a una contrazione ritmica e involontaria, di un gruppo di muscoli nella zona pelvico-perianale con una frequenza precisa (una contrazione ogni 0,8 secondi). Ad esso corrisponde una temporanea restrizione della coscienza e una momentanea focalizzazione sulle sensazioni corporee.
L’orgasmo viene comunemente indicato come il massimo piacere che si può provare durante un rapporto sessuale, ma le molteplici ricerche scientifiche, condotte a riguardo, hanno ampiamente dimostrato come questo non sia propriamente vero.
Educazione all'affettività e alla sessualità
Affrontare il tema della sessualità in adolescenza
A cura di: Carlo Rosso, Antonella Contarino, Massimo Bartoli, Marco Corica, Simone Magno, Marcello Paltrinieri, Sofia Minni, Domiziana Ponticelli, Veronica Tatti, Erica Cosentino, Daniele Di Meglio, Elena Santucci, Maura Garombo
La richiesta di interventi educativi rivolti ad adolescenti in merito all’infinito crogiulo della loro sessualità tesa traemozioni, modi di pensare, bisogni di essere, capacità di desiderare e modi di godere, è in rialzo. A sollecitarlisono spesso insegnanti o genitori in difficoltà verso l’esplosione quasi epidemica delle nuove espressioni divarianza di genere dei loro allievi e figli. Gender fluid, Genderqueer, Agender, Bigender, Transgender,Greygender, Crossdresser, Drag Queen, Drag King, sono terminologie che, oltre ad indicare particolari posizioniassunte dall’adolescente rispetto al tradizionale binarismo di genere, incombono enigmaticamente su genitoridisorientati. In questo confuso contesto di bisogni e aspettative accade pure che si confonda l’agire educativo conl’atto terapeutico. Si auspica che il primo operi anche nella direzione del secondo, ma è bene tenere distinti icampi.