Capitolo 5
L’occasione

Quindi mentre mi formavo, lavoravo con calma e mi prendevo i miei tempi per pensare, ecco che qualcosa è cambiato. L’occasione, quella “della vita” è arrivata due anni dopo, e sono stati proprio questi due anni di preparazione a farla arrivare, a farmela cogliere, a rendermi la persona pronta a cercarla, vederla, capirla, coglierla. Sono state quelle domande profonde che ho iniziato a farmi che mi hanno fatto mettere a fuoco dove volevo andare.

Ho vagabondato un po’, poi è stato come vedere una luce lontana. Il puzzle si stava componendo piano piano davanti ai miei occhi. In sintesi, i risultati importanti che ho avuto sono stati il ritrovarmi libero finanziariamente e con le risorse economiche, le conoscenze, le skill e le esperienze utili per partire col mio progetto. La consapevolezza di essere un coach, un vero coach. Un buon coach. Di esserlo sempre stato nonostante nessuno mi ci avesse mai chiamato prima. Mi chiamavano “ingegnere”, “maestro”, mi chiamavano “alter ego” e mi ci chiamano ancora. Ora, in più, ci sono centinaia di persone che mi chiamano “Coach Claudio”. Qualcuno di loro l’ho aiutato personalmente, in sessioni one-to-one. Qualcuno in sessioni di gruppo. Per qualcuno sono stato molto tempo una voce dall’altra parte del telefono che ce la metteva tutta per aiutare, a volte proponendo dei corsi di formazione, a volte almeno dando i primi consigli per partire. Applicando prima su di me e poi sugli altri le tecniche del coaching, ho trovato la mia strada. E qualcuno potrebbe dire “era ora!” e lo dico anche io! Era ora, sì! Il punto è perché ci ho messo tanto? Perché non ci sono arrivato prima, a forza di libri, audiolibri, corsi e mega corsi? me lo sono chiesto anche io. Da questo è nato il mio metodo Ponte: per evitare agli altri, a te che stai leggendo se vorrai applicarlo, di “vagabondare” come ho fatto io da un’esperienza all’altra, di costruire ponti su ponti senza una direzione, di lasciare ponti a metà, di evitare di costruire ponti paralleli al fiume, il metodo c’è. Ha già funzionato per centinaia di persone, liberi professionisti, imprenditori, dipendenti, colleghi coach e ora studenti, studenti italiani, studenti cechi, e fra poco sicuramente anche di altre nazionalità.

Fallo, impegnati!

Applicare il metodo è semplice. Non è facile, è semplice. Cosa significa? Che ti devi impegnare. Devi metterti in gioco se vuoi avere risultati. In questo non è certo diverso dall’università. Puoi costruirti il tuo futuro, puoi mettere un mattone dopo l’altro, un mattone sopra l’altro, un pilastro per volta per arrivare dove vuoi, per diventare la persona che vuoi diventare. Perché non è difficile? Perché se ripenso ad alcuni esami che ho dovuto passare all’università, non posso dire che il metodo sia complesso. Come vedrai, non sono concetti difficili da imparare, serve solo costanza e apertura mentale, e soprattutto la voglia di mettersi veramente in gioco e farsi do- mande profonde, alla scoperta dei tuoi desideri, delle tue passioni e dei tuoi sogni. Per qualcuno potrà essere difficile proprio sognare. Ma ricordatevi una cosa: se non sapete fare qualcosa è solo perché nessuno ve lo ha mai insegnato. 

Qui prendo in prestito e adatto una frase molto bella di Alfio Bardolla, il mio guru della crescita e libertà finanziaria che dice “se non sei ricco è per- ché nessuno te lo ha mai insegnato”. Stessa cosa in tutti i campi.

Cosa ti aspetta 

Anche tu, con gli strumenti che ti darò in questo libro, sarai in grado di prendere le decisioni in modo più consapevole, decidere dove puntare il tuo ponte, progettarlo e costruirlo nel modo migliore per te. Non è uno scherzo: stiamo parlando del tuo futuro e in questo periodo della tua vita hai la possibilità di prendere decisioni molto importanti, che impatteranno molto su quale sarà il tuo futuro lavorativo, professionale e sulla persona che diventerai. Non solo sul professionista o l’imprenditore che diventerai. [NOTA: se stai leggendo il libro e sei stata/o studente tanti anni fa, vale la stessa regola. Oggi può diventare il giorno più importante della tua vita. Se c’è qualcosa che non ti piace, non è mai troppo tardi e non c’è mai tempo da perdere] 

Leggendo il libro potrà sembrarti di avere tante cose da fare, tante regole da osservare, molte strategie da applicare. Stai tranquilla/o. Inizia un passo per volta. Potrai riprendere in mano il libro più avanti, tutte le volte che lo vorrai e implementare qualcos’altro. Il mio consiglio è quello di leggere e sottolineare le parti che ti piacciono di più, mettere un “?” vicino alle parti che non capisci subito, e proseguire. Poi ogni tanto torna indietro a rileggere le parti che hai sottolineato. Vedrai che i punti interrogativi svaniranno man mano che andrai avanti con la lettura e con il tuo percorso. Se hai un metodo di studio e vuoi applicarlo a questo libro, ben venga, potresti anche farti interrogare da amici e viceversa. Se vuoi interrogarti da solo puoi anche farlo (anche se è meglio con amici): Apri il sommario e leggi il titolo di un paragrafo, poi cerca di ricordarti e ripeterti cosa ricordi. Alla fine vai a leggerle e vedi se ti stavi ricordando abbastanza o devi rileggere. Tutto qui. Tu sei il tuo insegnante e l’obiettivo è verificare se ti ricordi, hai imparato per poi applicare. Poi succederà molto probabilmente una cosa strana: ti renderai conto che è più semplice consigliare gli amici, che non dare consigli a sé stessi. Bene, fallo. Dà consigli agli amici e chiedi a loro consigli. È la base del coaching: una persona esterna non interessata (preparata) che vede meglio di noi dove ci stiamo bloccando, e ci dà una mano a vedere le scorciatoie, le traiettorie migliori. Ti sarà già successo di dare consigli sentimentali, magari, a un amico o amica. E poi sentirti confusa/o riguardo la tua situazione, vero? È completamente normale. Quando siamo troppo coinvolti, troppo vicini al “problema”, lo vediamo troppo grande, non riusciamo nemmeno a vederne la fine. Come essere davanti a un muro che ci tocca il naso. Non riusciamo a vedere se poco a destra o poco a sinistra c’è una porta aperta, vero? Poi arriva uno sconosciuto con gilet blu e cravatta rossa da chissà dove e vede tutto. Ogni coach che si rispetti ha almeno un coach, infatti. Io ne ho due. Uno per il business (Coach Gerald Matua), uno per lo storytelling (Coach Arjan Amin “The Inner story Coach”). Poi ho decine di mentori, gli autori di tutti i libri che ho letto e leggerò, dei video e dei podcast che ho ascoltato e ascolterò e così via. Nell’appendice con i ringraziamenti vedrai quante persone hanno contribuito a questo libro, consapevolmente o meno. I mentori che mi hanno fatto fare il salto sono sicuramente Sifu DanLok (ti consiglio i suoi TedTalk), e Master Coach Alex Mandossian per il Coaching. Ma non è questo il momento di parlarti dei miei mentori. Ti basti sapere che potrai averne molti anche tu e da ognuno prendere quello che più ti serve nel tuo cammino. Quello che più ti serve per la costruzione di quel ponte meraviglioso che si chiama Vita (sì, con la V maiuscola).

Metodo Ponte
Metodo Ponte
Come laurearsi senza rinchiocciolirsi