PONTE PER COLLOQUI DI LAVORO

Prima regola: manda CV SOLO per posizioni che vuoi ricoprire, in aziende che ti piacciono. Se non sai che posizioni sarebbero più adatte a te, fatti un test attitudinale che ti aiuti a capire in cosa sei più portato e parti da quello. Ti ricordo il libro che ho consigliato nel capitolo per Perché, di Simon Sinek 


Trova il tuo perché. 

Vedrai che i prossimi consigli ti aiuteranno a cercare meglio il lavoro dei tuoi sogni, e ad essere più preparato al colloquio. 

Seconda regola: non dimenticarti mai la prima regola! 

Partiamo

P Perché?

La prima domanda alla quale devi saper rispondere quando sei a un colloquio, è “Perché. Perché hai mandato il tuo CV all’azienda ABC? Perché la ABC dovrebbe sceglierti per questa posizione? Cosa ti piacerebbe fare nei prossimi 5 anni? Chi vuoi diventare? Che obiettivi personali hai, che pensi di poter raggiungere lavorando per la ABC? Perché hai studiato... (quello che hai studiato)? Come pensi che questi studi ti aiutino a lavorare in ABC, ricomprendo la mansione in oggetto, al meglio? Queste domande ovviamente te le fai PRIMA di mandare un CV a un’azienda. Perché non ci possiamo lamentare se abbiamo un lavoro che non ci piace, quando il cv per quella posizione lo abbiamo mandato noi, vero? E sarebbe proprio da perdenti mandare cv per posizioni che non ci piacciono, solo perché “vogliamo lavorare”. Ricordati che mettersi nei panni di chi fa la selezione è sempre un buon metodo. Chi fa selezione cerca persone motivate, non persone che vogliono o (ancora peggio) hanno bisogno di uno stipendio. Qualcuno potrà trovare la parentesi di poco prima un po’ offensiva, ma devi aprire gli occhi: nessuno ti deve niente. Nessuno ti darà mai un lavoro solo perché ne hai bisogno. Non stai andando a chiedere l’elemosina, stai andando a offrire il tuo tempo e le tue competenze. Questo deve essere l’atteggiamento. Hai anche bisogno di lavorare? Non c’è niente di male ad aver bisogno di lavorare, ma non usarla come leva per cercare di convincere qualcuno ad assumerti. Chiaro? “Ho tre figli da mantenere, ho proprio bisogno di questo lavoro” e quindi? Potrei pensare che se hai tre figli avrai meno tempo per lavorare, più problemi a casa, avrai bisogno di permessi per portare i bimbi a sinistra e a destra... io ho bisogno di qualcuno che sia in ufficio quando serve a me, quando serve all’azienda. Non quando serve a lui/lei. Faresti un autogol a dirmi che hai tre figli in questo modo. Tutt’altro è un approccio del genere: “Sa, mi rendo conto che per lei sia importante avere una persona affidabile in questa posizione, e vedendo dal mio cv che ho tre figli potrebbe avere qualche dubbio... i bimbi hanno sempre bisogno di attenzione, bisogna portarli a sinistra, a destra e a volte può essere un problema per il lavoro. Probabilmente avrò bisogno di alcuni permessi, ma vede, Sig., (Resp. HR), proprio perché ho tre figli so cosa vuol dire essere una persona affidabile. Se avrò bisogno di permessi lo chiederò in anticipo e farò in modo che il lavoro che ho da fare sia fatto comunque in tempo, per evitare che il mio permesso crei problemi all’azienda o ai miei colleghi. Sono una madre (o padre) single, voglio questo lavoro perché so di poterlo fare bene e di poter essere una madre più soddisfatta, con un lavoro che mi gratifica, e un migliore esempio per i miei figli. Così come sono puntuale per prendere i miei figli a scuola, così sarò puntuale sul lavoro. Così come so gestire tre ragazzini, così saprò gestire un team, il giorno che ne avrò uno”... e così via. Cosa ne dici? Ti sembra diverso l’approccio? Entrambe le mamme hanno bisogno di lavoro. La prima chiede solamente, la seconda mette sul tavolo cosa vuole e può fare per l’azienda. La seconda ha un perché molto valido, che è allineato con quello dell’azienda. La prima ha solo un perché personale, che potrebbe benissimo risolvere con qualsiasi altro lavoro, qualsiasi altra azienda. “Non userò mai le mie figlie come una scusa, le mie figlie sono la mia benzina!” (Daniela)36 Preparati a spiegare qual è il vero Perché, che ti ha spinto a candidarti proprio alla ABC. Nessuno pretende che sia l’unico CV che hai mandato, non ci crederebbe nessuno. Non esagerare e soprattutto non mentire. Anche per questo il mio consiglio principale è di mandare cv solo ad aziende e per posizioni che ti piacciono, che risuonano col tuo “Perché”. Vedi, così sarà molto più semplice e non dovrai mentire affatto. 

Ho mandato il mio CV solo ad aziende che, come la vostra, ... elenca le caratteristiche dell’azienda e della posizione che ti hanno attratto... es: che sono nel mercato automotive, lavorano per grandi gruppi, sono familiari, hanno presenza internazionale ecc...

oppure 

ho mandato il mio cv a studi legali che, come il vostro, si occupano di cause internazionali... diritto del lavoro... piuttosto che qualsiasi altro argomento ti appassioni veramente. 

Chiaro?


Osa - Obiettivo – Ostacoli

Non mi stancherò mai di ripeterlo: devi osare. Sognare in grande e prepararti per lavorare e realizzare i tuoi sogni. Fai la lista delle competenze ed esperienze che ti serviranno per diventare il professionista o libero imprenditore imprenditrice che vuoi diventare. Accetta lavori che ti aiutino nel tuo obiettivo più grande, quindi esempio, se credi ti serva un’esperienza di tirocinio X, fallo, cerca tutte le possibilità per farlo. Primo obiettivo tirocinio di minimo N mesi in azienda di questo tipo, in questo mercato, di questa grandezza, da fare entro il... pagato minimo Y/mese. Fissalo come obiettivo (Rivedi obiettivi SMART). Preparati ad affrontare gli ostacoli, senza timore. Sono solo scalini da salire per raggiungere la meta. Sono inciampi sul percorso.

Obiettivo

Una premessa importante: ci sono solo tre motivi per i quali ha senso accettare un lavoro. Non mille, tre:
  • Ti pagano molto (rispetto al mercato)
  • Ti fanno crescere molto
  • Ti diverti molto
Il lavoro dei nostri sogni ha ovviamente tutti questi tre requisiti. Infatti pensaci bene: 
Mi pagano molto anche se non cresco, non imparo cose nuove e non mi diverto: stringo i denti, metto da parte e poi prendo il volo altrove o mi apro io qualcosa col capitale che ho messo da parte. O semplicemente cambio con un capitale da parte. Se preferisci spenderti tutto, tua scelta, vale comunque, perché fin che fai questo lavoro puoi garantirti un tenore di vita molto alto. TI consiglio vivamente di accantonare e investire, non di spenderti tutto, altrimenti rischi di non costruire nessun ponte, nessun futuro, ma è sempre una tua scelta. 
Secondo caso: quindi non mi pagano bene (almeno da pagare il mio stile di vita), l’ambiente di lavoro è uno scandalo, pessimo a dir poco, ma cresco molto. Rimango finche riesco, e accumulo competenze, conoscenze che mi rivenderò molto bene sul mercato del lavoro, cercando un’azienda che soddisfi anche gli altri due punti. 
Se invece la paga è quella che è, e non cresco quindi non imparo, ma mi diverto molto, posso decidere di godermi queste otto ore ogni giorno, e cercare poi di crescere e guadagnare coltivando passioni nel tempo libero. Non sottovaluterei un lavoro che mi paga le spese e mi fa stare bene. Ovviamente vi consiglio di puntare altrove, un po’ più in alto, ma è sempre una scelta quella di godersi un lavoro che ci fa stare bene anche se non cresciamo e non guadagniamo molto. 
Rendetevi conto che si tratta sempre di vostre valutazioni, e come sapete bene, ognuno ha i propri valori. 
Quindi, per concludere, avrai capito, se la paga è pessima, non impari niente e non ti diverti … vai via appena possibile, e se puoi, non iniziare nemmeno.

L’Obiettivo vero di un colloquio? QUALIFICARE L’AZIENDA.

Quando vai a un colloquio, l’obiettivo è scontato: farsi assumere. E qui ci siamo. Ci sono un paio di cose che potresti (devi) fare in più: qualificare l’azienda cioè capire se è l’azienda che cerchi. Da fuori sembra tutto bello. È tuo dovere e diritto fare domande per capire se corrisponde tutto a realtà o no. Devi prepararti domande mirate per capire cosa ti aspetta, se sarai assunta/o. Ti metto alcuni esempi: che tipo di formazione garantite ai neoassunti? quali sono i valori aziendali? Loro dovrebbero saperli a memoria, altrimenti quello che è scritto sul sito aziendale sono solo parole al vento, ho letto sul vostro sito che... può spiegarmi meglio? (fai capire all’interlocutore che hai fatto i compiti), cosa vi aspettate da un neolaureato? Tieni alla fine le domande su stipendio/ferie/bonus ecc. Ricordati che non sei lì per uno stipendio, sei lì per una carriera. Lo stipendio, anche se ovviamente importante (infatti lo chiedi!) non può essere al primo posto. Chiedendolo all’ultimo puoi confrontarlo con tutto il resto. Se ti offrono tutto quello che desideri ma lo stipendio non è all’altezza, vale la pena trattare. Se già il resto è uno scandalo (disallineato con le tue aspettative), io non chiederei nemmeno lo stipendio, per non essere poi tentato di fare la scelta sbagliata e accettare uno scandalo solo per soldi. Dureresti poco (se sei fortunato) o molto (e passeresti tutti i giorni a fare un lavoro che non ti piace). Togliti dalla testa di valutare in base al primo stipendio. Se non è il lavoro per te, non lo sarà con uno stipendio più alto. Sarà solo un brutto lavoro ben pagato. Sì, ti ho sentito: ma almeno campo. Ok, se hai letto almeno la metà di questo libro, sei qui in fondo so che stai scherzando, anche se questa mentalità da panchinaro contento, purtroppo, è sempre troppo comune. Devi investire il tuo tempo nella ricerca, non può essere tutto limitato a un colloquio con un’azienda. Se non sei convinto, scrivimi e insultami: non sono riuscito a insegnarti niente con... pagine del libro. Ho fallito, dammi la possibilità di rimediare, e datti la possibilità di migliorare. Vedere scarsità di opportunità, purtroppo, è un grosso limite molto comune. Poi si cade nell’Accontentite cronica e non si può che peggiorare. Ok? Quindi, ricapitolando, se non è il lavoro per te, o non è l’azienda per te, continua a cercare. Ne parlo anche nel capitolo “Accontentite” più nel dettaglio. Meglio fare un lavoro umile cercando quello dei tuoi sogni, che farne uno che è sbagliato e smettere di cercare quello giusto.

No e No grazie

A quanti no sei disposta/o a resistere? Per resistere ai NO li devi considerare come quello che sono, dei passi necessari verso il tuo successo. Non sono nulla di personale, mai. Cosa potrà mai succedere? Non penserai mica che i resp. delle risorse umane si mettano a urlare contro di te o ti scaraventino dalla finestra! Alla peggio ti diranno “le faremo sapere” e spariranno nel nulla. Un po’ meglio è quando ti dicono direttamente che non sei idoneo o idonea. Perché meglio? Perché puoi sempre chiedere “perché?”. Quello che devi capire, da ogni “NO”, è la lezione che ci sta dietro, e impararla, in modo da arrivare al prossimo colloquio preparata/o più di prima. E poi ci sono i “NO GRAZIE”. Questi sono i no che devi essere pronta pronto a dare, a tutte le persone che cercheranno di farti volare basso, a tutte le persone che vorranno portarti ai loro sogni, e non ai tuoi. A tutte quelle situazioni che non intendi accettare. Se ti propongono un tipo di contratto con una certa retribuzione al primo colloquio, e poi prima di assumerti cambiano le carte in tavola, scappa alla velocità della luce. Puoi e devi farlo notare, chiedere spiegazioni, ma sappi che quello sarà il loro comportamento a vita. Tollerarlo subito vuol dire tollerarlo per sempre. Purtroppo ci sono ancora aziende che sembra ce l’abbiano come vizio, quello di mettere anche annunci con compensi interessanti, che poi vengono ridimensionati “perché il candidato non risponde esattamente a tutti i requisiti richiesti” o cose del genere. Bene, non rispondo ai requisiti. Il lavoro che offrite, alle nuove condizioni, nemmeno. Non risponde ai miei requisiti. Quindi... no grazie. Avanti il prossimo. E se qualcuno sta pensando che questi atteggiamenti sembrano poco umili, ha ragione. In questi casi non serve essere umili, serve essere risoluti. Ci si deve concentrare sul PROPRIO perché, e sul PROPRIO obiettivo. Non su quelli di chi ci sta offrendo un lavoro. Non significa che non devi accettare lavori al di sotto del tuo “standard”, esempio, sono laureato, non trovo il lavoro che cerco, posso benissimo fare lavori saltuari, a progetto, fare il barista, le pulizie, qualsiasi cosa mi permetta di guadagnarmi da vivere. Questo è un altro discorso, l’alternativa è rimanere con le mani in mano. Il punto è che se ti manca la fiducia già al primo colloquio perché qualcuno ti cambia le carte in tavola, lascia perdere. Assicurati che non ci sia un malinteso, che tu o loro non abbiate capito male qualcosa, poi se ti confermano che sull’annuncio c’era una cifra ma… però... Ok, se la nuova cifra non corrisponde a quello che cerchi, saluta e continua a cercare o almeno prenditi del tempo per decidere.

T Talento Trappole Tempo

Cerca di capire se il tuo talento potrà essere valorizzato nell’azienda, in quella posizione. Ormai lo avrai capito: sfruttare i propri talenti, i propri punti di forza, significa fare passi da gigante ed essere molto molto più utile all’azienda (o a te stesso se decidi di metterti in proprio). Chi non apprezza un candidato che cerca di esprimersi al meglio... non si merita candidati. Se ti chiedono qualcosa che non sai, durante il colloquio, piuttosto che arrampicarti sugli specchi, dillo chiaramente. Fai domande per capire meglio cosa ti stanno chiedendo e se non sai, dillo. Nessuno vuole assumere persone che fanno finta di sapere. Sono pericolose nel team, peggio delle persone che non sanno fare qualcosa. Pensaci bene: ti danno un compito che non sai svolgere: 

A) lo dici subito; 

B) non lo dici e cerchi di arrangiarti per paura di fare brutta figura; 

C) dici di non saper svolgere quel compito, ma che se ti spiegano, sicuramente imparerai a farlo. 

Chi assumi? Chi vuoi nel tuo team? C, o C o... C? Bene, veniamo alle trappole. In questo frangente, colloquio di lavoro, una trappola può essere il nervosismo. Se ti senti nervoso, piuttosto che fare finta di niente (intanto si vede se siamo nervosi) molto meglio dirlo con frasi del tipo 

in effetti essere riuscito a ottenere questo colloquio mi rende un po’ nervoso/a… sa è uno dei primi (se è vero) 

oppure 

non mi sembra vero avere questa opportunità. 

Ricordati che la persona davanti a te non è un ufo. Magari può sembrarlo ma non lo è. Magari ci è passato anche lui e ti capisce più di quanto tu possa credere. Valuterà più la tua personalità, le tue reazioni, la tua attitudine rispetto alla tua preparazione. Vedi, la tecnica te la possono insegnare, l’attitudine no. Se poi hai sia l’attitudine sia la formazione, allora sei il candidato ideale. Dipenderà poi dalla concorrenza. Poi le trappole “solite” cioè i consigli di persone che sono abituate a perdere, a giocare per pareggiare o non perdere, persone che non sognano, non si impegnano per migliorarsi e quindi vogliono vederti comportare come loro. Non sono necessariamente cattive ma non sono te. Prendi consigli solo da persone che hanno successo nella materia in cui vuoi essere consigliata/o. Mi raccomando. Se sei in fase di ricerca, post laurea, datti un tempo, un ritmo per le tue giornate, e obiettivi giornalieri. Che tu abbia tutta la giornata libera, che tu abbia solo un ora al giorno a disposizione (perché magari stai lavorando altrove), trova il tuo ritmo e metti a calendario le azioni da fare (cercare annunci che rispecchiano quello che cerchi, studiare le aziende che hanno messo gli annunci, preparare lettere di presentazione “ah hoc” per quella azienda, spedire lettera e cv, telefonare per chiedere se hanno ricevuto la tua mail e info sul percorso di selezione: quanto dura, quanti colloqui sono previsti, entro quando vorrebbero scegliere il candidato/la candidata da assumere. A cosa ti serve? Ti ho sentita. Ti serve perché te lo scrivi sul calendario, e se vogliono concludere la prima parte di selezione (da CV al primo colloquio) entro fine mese, puoi decidere di telefonare la settimana dopo la scadenza per chiedere se hanno effettivamente finito e quindi non sei passata passato al turno successivo di selezioni o se hai ancora una speranza. Sì, ho sentito, e perché? Perché se ti interessa ti interessi. In quanti lo fanno? Pochissimi. Alcuni per paura di sentirsi dire che non sono passati, alcuni perché proprio non interessati. Nessuno di questi due atteggiamenti ti aiuteranno. Potresti anche chiedere perché non sei stato selezionato o selezionata. Non ti aspettare sempre una risposta, ma dipende con chi stai parlando, potresti avere una sorpresa. Inoltre, potresti anche aver ricevuto altre proposte, e vuoi sapere entro quanto rispondere alla BCD. Mi spiego meglio: se il mio sogno è essere assunto alla Maserati ma non mi stanno richiamando (ho mandato il cv, oppure ho fatto il primo colloquio), e mi chiama la Mercedes, dal momento che preferirei Maserati, li richiamo per sapere se sono ancora in corsa per il posto. Altrimenti accetto subito Mercedes. Se in Maserati mi dicono che entro 15 giorni finiranno le selezioni e avrò la mia risposta, potrò cercare di prendere tempo con Mercedes. Se Maserati è nel tuo cuore, ma non passi oggi, non significa che non potrai riproporti tra qualche anno. E nel frattempo l’esperienza maturata nello stesso mercato ti sarà più che utile. Giusto? Scusami se faccio sempre esempi da ingegnere, ma non vorrei usare esempi a sproposito, e con ABC DCE come sigle, gli esempi mi sembrano troppo impersonali. Piccola parentesi: ho sentito, da più di un responsabile HR, che molti ragazzi non usano volentieri il telefono per telefonare. Se anche tu hai questa difficoltà, renditi conto che sul mondo del lavoro non si chatta, si telefona, non si videochiama solamente, ci si incontra. Inizia ad allenarti. Anche solo a telefonare agli amici invece delle chat, vedrai che prenderai confidenza col telefono, e poi chiamare le aziende sarà più semplice, molto più semplice. Se non sai una cosa, è solo perché non te l’hanno ancora insegnata o semplicemente non l’hai ancora fatta. La soluzione è semplice. Fare. Parlando con responsabili del personale ho anche sentito – con mio grande stupore che c’è chi fa rispondere i genitori al proprio cellulare, e lascia che i propri genitori si facciano proprio tutta la telefonata. Non cose del tipo 

mio figlio al momento è impegnato, a che ora posso fare richiamare?. 

Se sei tu, e stai leggendo questo libro, una domanda: chi andrà a fare il colloquio? La risposta che hai dato molto probabilmente non è “mio padre/mia madre”, vero? Probabilmente hai risposto che andrai tu. Invece ti stupirai, ma nessuna delle risposte è esatta. Perché nessun responsabile del personale sano di mente vorrà investire il proprio tempo con un candidato che non risponde nemmeno al telefono.

E Energia, Entusiasmo, Eudaimonia

Per convincere un potenziale datore di lavoro, devi essere pieno di energia e di entusiasmo. Sono doti molto più apprezzate di quello che puoi credere. Certo la formazione è importante, ma da sola, senza energia ed entusiasmo sarebbe come un’auto spenta. C’è qualcosa in particolare che ti entusiasma di quella posizione lavorativa? di quell’azienda? Dillo, sinceramente. Quando siamo sinceri le persone lo capiscono. Magari non a livello conscio, ma sicuramente a livello inconscio. Così come capiscono se stiamo mentendo e raccontando solo una bella storia per fare buona impressione. Prova del nove per te, Energia e Entusiasmo, li senti quando ti vedi lavorare in quella posizione, in quell’azienda, con quei colleghi (se ti hanno presentato i potenziali nuovi colleghi)? Pensi che questo lavoro possa aiutarti a coltivare ed esprimere i tuoi talenti? Ricordati che i greci avevano già capito che per vivere felici ci serve proprio questo, esprimere e coltivare i nostri talenti, quelli che ci fanno stare bene, sentire realizzati e vivi. Se senti tutto questo, stai facendo la scelta giusta. Se non sei sicuro dei tuoi talenti e ti ispira quella posizione, in quell’azienda, segui il tuo istinto e parti. Dopotutto per trovare i tuoi talenti, se non li conosci ancora, devi provare e fare cose nuove, cose diverse. L’importante è che tu non abbia sensazioni negative riguardo quel posto di lavoro. Avere dubbi è normale, scoprirai molti aspetti del lavoro solo provando, lavorando, andando avanti col tempo e l’esperienza. Datti tempo e non avere fretta. Ascolta la tua tigre e goditi il viaggio.

Metodo Ponte
Metodo Ponte
Come laurearsi senza rinchiocciolirsi