CAPITOLO 10
Ponte in pillole

Iniziamo ad entrare nel vivo. Vi presento in breve il mio metodo: tutto parte dal decidere dove vuoi andare, chi vuoi diventare. Ti darò gli strumenti per prendere questa decisione. 


  • Primo punto: P = trova il tuo Perché. Sarà il motore che ti darà energia quando sembrerà che le cose vadano tutte storte. Ripenserai al tuo perché e troverai forze in te che non credevi di avere. Perché vuoi diventare chi desideri diventare, fare ciò che vuoi fare, ottenere ciò che vuoi ottenere. 
  • O = Osare e Obiettivo: ti aiuterò a porti obiettivi in modo che tu possa raggiungerli, e non vuol dire obiettivi “piccoli”, anzi. Devi sognare e farlo in grande! Poi non devi essere impaziente, e darti il tempo di costruire i tuoi sogni un passo alla volta, un mattone alla volta, un pilastro alla volta (questo diventerà il mio ritornello :-)) 
  • N = i NO sono gli ostacoli che dobbiamo superare. Ti insegnerò a prenderli nel modo giusto, con la giusta attitudine. Vorrei insegnarti a non farli arrivare sul tuo cammino, ma non è possibile. Se ti va tutto bene significa solo che stai giocando troppo facile. Come un professionista di serie A che si mette a giocare con la squadra delle elementari. Belle carriere! Sì, a lui va tutto bene. A parte il fatto che sta sprecando il suo talento (a meno che non sia l’allenatore che, oltre ad allenare per la Champions, decida di fare beneficienza e allenare i ragazzini). Quindi, ben vengano i NO, anche questi, mattoni verso il successo, per costruire il nostro presente solido e raggiungere il futuro dei nostri sogni. Altri NO sono quelli che io chiamo i “NO GRAZIE”, sono quelli che devi dire a tutte le distrazioni che cercheranno di deviarti dal tuo obiettivo, che cercheranno di “rubarti” il tempo, le energie, l’attenzione. Ti insegnerò a capire quando e come usarli. 
  • T= Traiettoria cioè, come raggiungere il tuo obiettivo. Mettendoci il Tempo necessario, sfruttando al massimo i tuoi Talenti e sorpassando gli ostacoli visibili e le Trappole nascoste che ci saranno immancabilmente sul percorso. Conoscere queste ultime ci aiuta a vederle e gestirle nel migliore dei modi, senza che loro gestiscano noi. 
  • E = Energia ed Entusiasmo, come fare in modo che ci siano sempre, e soprattutto Eudaimonia che significa raggiungere la vera felicità, ascoltando e assecondando i propri talenti.  Vedi già che si tratta di un processo. Ti guiderò in questo percorso di crescita dandoti tutti gli strumenti che conosco, per renderti più confortevole e piacevole il viaggio. Buoni ponti.

Che ostacoli potresti incontrare

Come ti dicevo poco fa, l’importante è riconoscere per poi gestire gli ostacoli e le trappole che si presenteranno lungo il percorso. Qualcuno potrai scavalcarlo, qualcuno raggirarlo, qualcuno prenderlo a calci. Vedrai di volta in volta. Te ne anticipo qualcuno/qualcuna (ostacolo/trappola). 

  • Potresti sentirti schiacciato dal peso di tutti gli argomenti che ancora non sai; 
  • potresti tergiversare; 
  • potresti tornare ad ascoltare il tuo paperino antipatico (la vocina interna pessimista); 
  • potresti farti abbagliare da strade più veloci per raggiungere cosa vuoi, apparentemente più luccicanti (shiny object syndrome), farti attirare dal canto ammaliatore (e ingannevole) di ogni tipo di sirene; 
  • ascoltare altri che NON hanno raggiunto i risultati che vuoi ottenere tu (riceverai solo opinioni inutili, non supportate da esperienza diretta, cioè, non supportate dal tipo di esperienza che vuoi fare tu). Ricordati: “Non puoi pretendere di imparare a vincere da un perdente” Coach Claudio. 
  • Forse ti senti fin troppo convinto di aver fatto la scelta giusta, ma non ti sei mai dato il tempo di pensare se è la strada che vuoi veramente; 
  • hai scartato opzioni più adatte a te, inconsapevolmente; 
  • stai cercando un lavoro; • stai cercando un buon lavoro; 
  • stai inseguendo il sogno di altri (magari dei tuoi genitori). 

Comunque sia ti aiuterò a uscire da questi dubbi, da queste trappole, a superare questi ostacoli e ad avere la chiarezza e la consapevolezza che ti serve.

Come potrai superarli

Ti anticipo velocemente come, con gli strumenti che troverai in questo libro, potrai affrontare tutte queste difficoltà: 

  • Potresti sentirti schiacciato dal peso di tutti gli argomenti che ancora non sai. Capirai che bastano poche strategie, pochi cambiamenti fatti nel modo giusto per avere subito grandi risultati. Ogni passo ti renderà più forte, ogni mattone che poserai renderà più solido il tuo ponte, e a forza di posare mattoni su mattoni, gli stessi sembreranno più leggeri, perché tu sarai diventato più forte. Non puoi pensare di costruire un ponte in un giorno. Devi solo concentrarti sul mattone di oggi. Un passo alla volta. Un mattone per volta. Così come per mangiare un elefante ti devi concentrare a mangiarne un boccone per volta. 
  • Potresti tergiversare: ti insegnerò a capire perché ti succede, e a risolvere il problema alla radice. 
  • Potresti tornare ad ascoltare il tuo paperino antipatico (te lo presenterò presto, è la rappresentazione della tua voce critica interiore). Ti insegnerò a capire perché ti parla così e come gestirlo. 
  • Potresti farti abbagliare da strade più veloci per raggiungere cosa vuoi, apparentemente più luccicanti (shiny object syndrome). Ti spiegherò come funziona questa “sindrome”; da dove arriva e come evitare che ti porti fuori strada. 
  • Potresti incappare in canti adulatori di sirene e rischiare di esserne “divorato” come succedeva ai malcapitati marinai dell’Odissea. Ti aiuterò a capire quando sei di fronte a sirene bene o male intenzionate e a gestirle senza lasciare che ti distolgano dal tuo cammino (tornando alla metafora dell’Odissea, ti aiuterò a fare un po’ come ha fatto Ulisse, a farti legare all’albero della nave e riempire di cera le orecchie degli altri marinai). 
  • Anche ascoltare altri che NON hanno raggiunto i risultati che vuoi ottenere tu può essere un enorme pericolo (riceverai solo opinioni inutili, non supportate da esperienza diretta utile). Leggendo e applicando il Metodo sarai in grado di capire chi ascoltare e chi no, dove cercare consigli, e soprattutto capire perché non puoi aspettarti consigli utili da tutti, nonostante possano essere tutti in buona fede. Di contro, imparerai a dare consigli più sensati e utili a chi te li chiederà. 
  • Oppure al contrario, forse ti senti fin troppo convinto di aver fatto la scelta giusta, ma non ti sei mai dato il tempo di pensare se è la strada che vuoi veramente. È successo anche a me: sono stato convinto di sapere dove stavo andando, per molto molto tempo. Poi un bel giorno mi sono reso conto che avrei voluto tutt’altro dalla vita. Mi sono reso conto che il ponte che stavo costruendo giorno dopo giorno, con tanta fatica e impegno (e anche gioia a volte) non mi stava portando da nessuna parte. Stavo costruendo un ponte parallelo al fiume. Invece di puntare l’altra sponda, il mio ponte costeggiava la riva. In quel modo avrai costruito all’infinito ma sarei rimasto sempre sulla stessa sponda. Tanto valeva passeggiare sulla riva. Non credi? È più comune di quanto possa sembrare, questo tipo di errore. Se non ci credi prova a chiedere a dieci persone a caso perché fanno quello che fanno (il lavoro che fanno, le compagnie che frequentano, gli hobby e le passioni che coltivano). Qual è l’ultima (o la prima) volta che si sono chiesti “cosa voglio veramente?” Lascio a te ogni commento sulle risposte che ti daranno. Poi se ti va, mandami le risposte su fb o via mail. Sono sempre curioso.

Strade per nuovi orizzonti

Potresti anche renderti conto di aver scartato opzioni più adatte a te, inconsapevolmente al momento. Questo può succedere quando prendiamo decisioni senza tutte le informazioni che ci servono. Lo so, se sei un ingegnere o un matematico starai già obiettando che è impossibile avere tutte ma proprio tutte le informazioni necessarie e hai ragione in teoria, ma sempre in teoria potresti cercare di avere tutte le informazioni per risolvere il problema, e finiresti con il cercare all’infinito senza mai arrivare nemmeno a iniziare la soluzione, giusto? Teoria per teoria, nella pratica possiamo cercare informazioni in continuazione e fermarci quando il nostro sano buon senso ci dice che ne abbiamo abbastanza per decidere, come ti dimostro tra poco. Quindi, dicevo, succede quando non abbiamo abbastanza informazioni. Esempio: un ragazzo del liceo è appassionato di letteratura e di meccanica. Deve scegliere cosa fare da grande e gli vengono in mente due lauree: lettere e ingegneria meccanica. Non fa una piega. Magari non è molto centrato, qualcuno potrebbe dire impropriamente “bipolare”, io dico che avrebbe potuto avere anche più di due passioni. Comunque sia, questo è il dubbio: lettere o ingegneria meccanica. A questo punto questo liceale prova a immaginare cosa comporterebbero queste due scelte così diverse e ragiona così: se scelgo lettere studio quello che mi piace, non dovrebbe essere molto difficile laurearmi ma poi finisco per fare l’insegnante di italiano. Non mi piace. Se scelgo Ingegneria magari sarà più difficile, però poi farò l’Ingegnere e guadagnerò molto di più dell’insegnante di lettere. Quindi sceglie ingegneria. Ci vedi qualcosa di sbagliato in questo ragionamento? A parità di passioni, letteratura e meccanica. Io non ci vedevo niente di strano. Tra l’altro con gli occhi di un Coach ti posso dire che statisticamente, chi è in grado di rinunciare a una gratificazione immediata a breve termine, per una maggiore gratificazione futura, ha tutte le carte in regola per avere successo nella vita. Quindi chi decide per la strada più in salita, si ritroverà più in alto, se vogliamo vederla così. Qualsiasi cosa decida di fare (ma di questo ti parlo più avanti nel capitolo “Uovo oggi o Gallina domani”). Quindi, ritornando al nostro liceale, secondo te ha fatto la scelta giusta? Con i dati che ha analizzato direi proprio di sì. Aggiungo che ha anche pensato: la mia passione per la letteratura la coltiverò da solo, senza bisogno di studiare per passare esami. Ottimo, il piano non fa una piega. C’è solo un problema: i dati sono clamorosamente incompleti e fuorvianti. Ecco che informazioni mancavano al nostro liceale: laurearsi in letteratura NON significa solo fare l’insegnante di lettere. Può anche significare fare giornalismo, scrivere romanzi, magari best seller, vincere un Pulitzer, girare il mondo a fare reportage, scrivere dei propri viaggi, scrivere di altre culture, inventarsi un fantasy. E potrei andare avanti all’infinito. Ti ho sentito: hai sentito dire che c’è qualche laureato in lettere che è disoccupato. Fammi un piacere, ne parliamo più tardi nel capitolo sulla crisi. Diamo per buono che non ci sia crisi e i laureati trovino lavoro. Quindi, credi che un ingegnere meccanico guadagni sempre di più di un laureato in lettere? Certo di più di un insegnante di italiano (giusto o sbagliato che sia), ma non di certo più di un Pulitzer. Ti risento che dici “sì ma mica tutti possono scrivere Best Seller o vincere Pulitzer!”. No, hai ragione, per scrivere best seller bisogna scrivere, scrivere e scrivere. Non di certo solo insegnare insegnare insegnare e tanto meno lavorare da ingegnere e scrivere nel tempo libero. Vedrai più avanti la differenza tra chi “finisce” per scrivere un Best Seller o vincere un Pulitzer e chi “finisce” per fare supplenze. Ritorniamo al liceale. Se avesse avuto anche queste informazioni, probabilmente sarebbe stato un po’ più confuso, un po’ meno sicuro di scartare Lettere e avrebbe preso una decisione più consapevole. Questo è il punto. "Più informazioni hai, più informazioni cerchi, più consapevoli saranno le tue scelte.Quel liceale non aveva le informazioni e non aveva gli strumenti per cercarle. Se quel liceale venisse a chiedermi aiuto per prendere questa decisione, gli direi: cerca tutti i possibili lavori che potrai fare con entrambe le lauree. Non ti fermare a quelli standard, a meno che tu non voglia una vita standard. Cerca le eccellenze e fatti ispirare da loro. Poi prendi la tua decisione con fiducia. Gioca per vincere, perché chi gioca in difesa tutta la partita, può solo pareggiare o perdere. E leggiti e rileggiti il libro “come laurearsi senza rinchiocciolirsi” prima di prendere la tua decisione. Ho alcune domande per te: 

  • stai cercando un lavoro? Capirai che stai cercando “male”, stai cercando la cosa sbagliata. Rischi di prendere il primo lavoro che trovi e tenertelo tutta la vita (sì, lo so, ormai quasi impossibile tenerti un lavoro tutta la vita, ma magari se entri in un posto statale forse ci riesci, o inizi a fare un tipo di lavoro che non è il tuo e dopo un paio di anni cambi ma cerchi lo stesso tipo di lavoro per “non perdere i due anni di esperienza”).15 
  • stai cercando un buon lavoro? Già meglio ma puoi (devi) fare meglio. Rischi di vincere una partita amichevole quando potresti vincere il campionato o la champions leagues. 
  • stai inseguendo il sogno di altri (magari dei tuoi genitori)? Considera questa eventualità. Non è così improbabile. Purtroppo. Dei genitori e di come gestire i loro consigli parlo molto nel libro. Intanto ti anticipo che, per quanto potresti sentirti bene per aver inseguito e raggiunto il sogno dei tuoi genitori, questo ti darà più frustrazioni che gioie. Poca gioia “immediata” (per la serie: così la pianta di stressarmi! o “adesso che ho preso la laurea che voleva lui/lei… adesso potrò fare cosa voglio!” o cose simili). Sollievo immediato e fegato marcio per tutto il resto della tua vita? Non mi sembra una buona scelta, cosa ne dici? Ti insegnerò a gestire questa situazione e inseguire e raggiungere i TUOI sogni, anche se non ne hai ancora. Meglio fermarsi a scegliere i propri sogni, piuttosto che inseguire quelli degli altri! SEMPRE.

Se pensi di poter rimandare, lasciare questo libro sulla scrivania per poi ricoprirlo con altri libri, se pensi di poter rimandare queste scelte, rimandare la costruzione di questo ponte e magari hai sempre buoni motivi per farlo, ecco alcuni spunti su cui ragionare: 

  • Stai correndo verso una meta senza esserti chiarita/o dove vuoi andare? 
  • Stai faticando comunque, stai investendo tempo in qualcosa senza essere sicura/o al 100% che sia la cosa giusta per te? 
  • Credi di avere tutto il tempo del mondo, ma sai anche in cuor tuo che così non è?

In tutte queste situazioni il mio consiglio è lo stesso: prenditi il tempo di allacciarti le scarpe, affilare l’ascia, mettere l’indirizzo giusto nel tuo navigatore. Poi parti. Sarà il miglior investimento in tempo che potrai fare. Buona lettura e buoni ponti.

Cos'è un METODO

Prima di presentarti il Metodo Ponte nel dettaglio, ci tengo a fare qualche precisazione. Ci tengo a dirti cos’è un “metodo”, a cosa ci serve e perché è meglio averne uno. Un metodo è un insieme di strategie, di passaggi da seguire per arrivare al risultato voluto. È come una ricetta con ingredienti, passaggi, tempistiche. Quindi, perché è importante avere un metodo? Per arrivare più velocemente e meglio al risultato che vogliamo. Immaginiamo di voler cucinare una carbonara, spaghetti alla carbonara. Ci servono gli ingredienti giusti. Bene, poi ci servono le quantità giuste dei vari ingredienti, nelle giuste proporzioni. Benissimo. Adesso ci serve la ricetta, le istruzioni di come e quando combinare questi ingredienti. Posso avere tutti gli ingredienti migliori, nelle proporzioni giuste, ma se sbaglio un passaggio posso rovinare tutto. Come? Per esempio mettendo il sale nella pasta troppo tardi. La pasta rimarrebbe senza sale, e il sale rimarrebbe al fondo della pentola perché non avrebbe il tempo di sciogliersi in acqua e mischiarsi omogeneamente, prima nell’acqua e poi nella pasta. Risultato? Meglio ordinarsi una pizza. Il punto è: quante volte hai mangiato una carbonara? Com’era? Decente, buona, buonissima? Immangiabile? Scotta? Troppo al dente? Possibilità infinite. Ma se la cucini una, due, tre volte non puoi che migliorare, se hai la ricetta (ingredienti e passaggi da seguire nell’ordine preciso). Se avessi anche un cuoco accanto che ti controlla (un coach) sarebbe ancora più veloce, vero? Ti direbbe di fare attenzione ad alcuni passaggi, vedrebbe in anticipo cosa stai facendo e così via. Ti darebbe anche quei suggerimenti extra che fanno di una carbonara una super carbonara (come ad esempio mettere un po’ di acqua nelle uova quando le sbatti, perché le rende più cremose). Detto questo, buoni ponti e buone carbonare a tutti.

Metodo Ponte
Metodo Ponte
Come laurearsi senza rinchiocciolirsi