Introduzione

GRAZIE AL METODO PONTE POTRAI SCEGLIERE, “FARE” E CORONARE AL MEGLIO IL TUO PERCORSO UNIVERSITARIO. SENZA AGGROVIGLIARTI IN DINAMICHE CHE NON PORTANO A NIENTE. PERCHÉ QUESTO NEOLOGISMO “RINCHIOCCIOLIRSI”? TUTTO È PARTITO DA UNA PAROLA MOLTO MENO EDUCATA CHE MI ERA VENUTA IN MENTE. CI STAVA A PENNELLO E SEMBRAVA ANCHE LA SCELTA LINGUISTICA GIUSTA PER ATTRARRE STUDENTI ALLA LETTURA DI QUESTO LIBRO. POI MI SONO RESO CONTO CHE, NONOSTANTE IO NON SIA CONTRO LE PAROLE FORTI OGNI TANTO, NON MI PIACEVA METTERE NEL TITOLO VOLGARITÀ. IL PRIMO STEP È STATO CANCELLARE QUALCHE LETTERA E METTERE ASTERISCHI, =$%& POI L’ASSONANZA DEL CH DI @ CHIOCCIOLA E DA LÌ IL PASSO È STATO BREVE. LA CHIOCCIOLA HA UNA FORMA A SPIRALE CHE RIPORTA PROPRIO AL PUNTO DEL DISCORSO. QUESTA SPIRALE PUÒ APRIRSI SE SI PARTE DALL’INTERNO VERSO L’ESTERNO, O PUÒ RINCHIUDERSI SU SE STESSA SE SI PARTE DALL’ESTERNO VERSO L’INTERNO, È UNA RAPPRESENTAZIONE MOLTO CHIARA DELLE DINAMICHE CHE VOGLIO EVITARTI DI PROVARE DURANTE IL TUO PERCORSO DI STUDI. VOGLIO EVITARTI DI RINCHIUDERTI SU TE STESSO/A, IN TE STESSO O IN TE STESSA. VOGLIO AIUTARTI A INVERTIRE LA ROTTA E APRIRTI. APRIRTI AGLI ALTRI E SOPRATTUTTO APRIRTI AL MONDO DI OPPORTUNITÀ CHE CI SONO E CHE NON SEMPRE RIUSCIAMO A VEDERE. GODITI IL VIAGGIO.

Come scrivo questo libro 


Cara studentessa, caro studente, caro lettore cara lettrice, ci tengo a chiarire un paio di cose, per renderti più semplice la lettura, ed evitare che ti annoi a leggere “romanzate”, se preferisci andare subito al sodo. Per aiutarti a investire al meglio il tuo tempo, userò il grassetto per sottolineare le parti essenziali, con un logo a bordo pagina ti segnalerò le parti pratiche (esercizi) e con il corsivo indicherò le parti discorsive: queste che chiamo le mie “romanzate” (una specie di versione romanzata delle mie esperienze). Comunque andrò per le lunghe, ogni tanto, e questo per due motivi principali:

  • Primo: mi piace scrivere, mi è sempre piaciuto, sembra che le mie dita siano attratte da carta e penna o, come adesso, dai tasti del mio portatile. Come fossero calamite, come se le mie dita fossero gambe di calciatori attratti da un campo verde di erba con un pallone e due porte.
  • Secondo: sono un pignasco (nato e cresciuto a Pigna), e a noi di Pigna piace sempre partire dalla storia degli antenati degli antenati per arrivare al punto.
    Forse crediamo sia più chiaro il tutto (e in fondo un po’ di ragione c’è). 


Comunque sia, eccomi qui, a cercare di romanzare un “manuale di crescita personale”, o se preferisci, a riempire un romanzetto di strategie da manuale di crescita e sviluppo personale. Pensa che questo paragrafo di chiarimento lo sto scrivendo dopo aver impostato il libro (fatta la mappa mentale con capitoli e struttura principale) e dopo aver scritto le prime due pagine dell’introduzione. Mi sono detto “sono proprio pignasco, devo tagliare". Poi ho ribattuto “ma anche no”, magari a qualcuno piace come scrivo e si diverte a leggere. Però dovrei almeno avvisare chi ha fretta1 che vada pure avanti senza perdersi dietro le mie “romanzate”, dietro gli episodi della mia vita, se non gli interessano. Ed eccomi qui a scriverti l’introduzione all’introduzione. “Ma noo non si scrivono così i libri!”, potrebbe obiettare qualche potenziale editore. Ottimo, lo scrivo qui così si evita di leggere oltre: è il mio primo libro, l’ho aspettato quarantasette anni come si aspetta un figlio da metà del travaglio. Quindi lo scrivo così come dico io. Se non vi piace questo mix manuale-saggio / romanzate, non c’è problema, e ci sono altri editori. Mal che vada mi autopubblico su Amazon e saluti e baci. “AHAH ma lo diciamo per farti vendere di più!” Ho capito, ma vi sembro uno scrittore professionista? Se avessi bisogno di scrivere per campare, o vi darei retta, o mi autopubblicherei per guadagnare di più per ogni copia venduta (ammesso e non concesso di arrangiarmi ed esaurire dietro a promozione/distribuzione e compagnia), ma, dicevo, mi piace così. [Quando scrivevo questi deliri non avevo ancora deciso di autopubblicarmi e credevo che avrei cercato un editore, e ti spiego perché nonostante ciò, ho lasciato questi deliri]

 

In questo libro insegnerò a te ragazzo/a a fare di testa tua e non posso certo predicare bene e razzolare male! Un po’ di sana buona personalissima anarchia serve! Basta darle il nome di creatività, originalità, genio o pazzia. Vanno tutti bene, in effetti l’unica a non essere proprio il top è l’anarchia. Ma spero tu abbia capito con che senso ho usato questa parola [fa attenzione a come cambiando le parole cambiamo anche il significato del contesto] [e fa attenzione a quando uso le parentesi quadre, perché significa che dietro questa frase o concetto c’è una lezione da coach, una lezione importante]. A volte la spiegherò direttamente, a volte la “seminerò” soltanto per poi approfondirla, coltivarla e farla crescere lungo il percorso, lungo le pagine del libro. L’unica cosa che ti serve è fare attenzione e ragionarci sopra, anche solo chiedendoti “e questo cosa c’entra adesso?”. Fidati, nulla è per caso. Nemmeno i “vaneggiamenti” rivolti a possibili editori di cui sopra. Per evitarti di pensare che sto vaneggiando, ti metterò fra parentesi quadre qua e là, come poco sopra, piccole anticipazioni del perché ha senso quella parola o frase che apparentemente non ne ha, o ti metterò direttamente il riferimento al capitolo dove andrò a sviscerare il concetto nel minimo dettaglio. Per il lettore che ama leggere anche “le romanzate”, sta tranquillo, fidati di me, leggi come un treno e alla fine i puntini li vedrai legarsi uno a uno come in un domino. Avrai quello che il mio guru e Sifu Dan Lok chiama “ah-ah moment” e io chiamo i momenti “ah ecco!” [Approfondimento in AH-AH moment, non è importante ora, lo leggerai] 

Buona lettura a tutti, “romanzinieri” e “saggistomanualisti”, intrepidi e impazienti :-). 

Un’ultima cosa: vedrai che molto spesso scrivo a inizio frase “ti ho sentito”, è come se mentre scrivo qualcuno mi facesse delle obiezioni o delle osservazioni e io lo senta. Magari sembrerà che parli a te, se anche tu hai avuto l’obiezione di cui parlo. Altre volte mi riferirò ad altri. Prendila come un gioco che faccio per dare un po’ di brio al testo, fingendo di rispondere continuamente a un critico immaginario che ha sempre da ridire su qualcosa. 


Buona lettura E buoni ponti

Metodo Ponte
Metodo Ponte
Come laurearsi senza rinchiocciolirsi